martedì 21 dicembre 2010

Yara, rispunta la pista svizzera

Annuncio della polizia su un sito elvetico. Lunedì pomeriggio riascoltata la
famiglia della 13enne

La scomparsa della 13enne

BERGAMO - Nell'indagine su Yara Gambirasi, la ginnasta 13enne di Brembate di
Sopra (Bergamo) scomparsa il 26 novembre scorso, ora risputal a pista svizzera.
Nelle ultime ore, infatti è comparso sul sito della Fondazione SwissMissing un
annuncio di ricerca «in collaborazione con le autorità di polizia italiane».
Sul sito si ripercorre brevemente la vicenda e viene fornita anche una
descrizione della ragazzina: «Porta l'apparecchio fisso ai denti sia superiori
sia inferiori. Indossava pantacollant neri, scarpe da ginnastica nere con
perline, felpa nera di Hello Kitty e bomber nero». L'annuncio sarebbe stato
pubblicato su richiesta delle autorità investigative italiane facendo
riprendere corpo all'ipotesi che la ragazzina possa trovarsi oltre confine.
«Chiunque potesse avere delle informazioni utili al suo ritrovamento è pregato
di contattare la redazione di SwissMissing: oppure direttamente i carabinieri
di Bergamo, si legge ancora. Solo pochi giorni fa erano state acquisite le
immagini del sistema di videosorveglianza attivo al valico di Como-Brogeda per
accedere in Ticino. La Fondazione Swiss Missing è una sorta di Chi l'ha visto?
elvetico e si occupa di raccogliere, elaborare, pubblicare e divulgare i dati e
le informazioni nell'ambito della ricerca di persone scomparse sul territorio
della Confederazione Svizzera, mediante ogni mezzo e/o medium telematico e/o di
altra natura, comunque adatto a favorire il ritrovamento delle persone
scomparse».

RIASCOLTATA LA FAMIGLIA DELLA 13ENNE - I carabinieri, nel frattempo, hanno
voluto risentire la famiglia della 13enne scomparsa. «Io, mia moglie, mia
figlia Keba e mia sorella siamo stati ascoltati dai carabinieri nella serata di
lunedì e abbiamo chiarito i dubbi degli investigatori» ha spiegato Fulvio
Gambirasio, padre di Yara. «C'erano alcuni aspetti da chiarire in merito alle
deposizioni che avevamo fatto ai carabinieri fin dalla scomparsa di Yara - ha
aggiunto l'uomo -. Vale a dire che bisognava chiarire il quadro di quel giorno
in cui Yara è uscita di casa e poi non è più rientrata, per portare un
registratore in palestra. I carabinieri avevano alcuni dubbi, dato che di
recente abbiamo anche spiegato alla stampa come era andata. C'erano delle
perplessità. Mi limito a dire che abbiamo chiarito tutto con molta
tranquillità». Da quasi un mese della ginnasta di Brembata non si hanno più
notizie e la famiglia Gambiraso vive questo momento con grande apprensione. «Ma
continuiamo anche a nutrire tanta speranza» ha voluto precisare il capofamiglia
Fulvio.

VERSO UN IDENTIKIT - Intanto, pare che gli investigatori stiano incrociando
una serie di descrizioni fornite da vari testimoni. Non ci sono ancora gli
elementi di un vero identikit, ma si tratta per il momento di verificare se
alcuni dettagli coincidono.

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