mercoledì 22 dicembre 2010

Amici 10, Gabriella lascia Più che la voce potè la testa

Gabriella Culletta ha mollato. La testa comanda sul fisico e questo è ovvio, assodato. La voglia di arrivare, ma più ancora la forza fisica che ti portano a fare sforzi che mai avresti immaginato non possono arrivare dappertutto. Aggiungiamo che se non c'è una volontà di ferro, un cervello che spinge le corde vocali dove non avresti mai immaginato i tuoi limiti si vedranno a occhio nudo. Limiti che chi scrive aveva espresso sin dall'inizio nei confronti di una ragazza che nella sua fuga per la vittoria ha dimostrato ampiamente. Abbiamo guardato con tenerezza Gabriella che piangendo stava ad ascoltare un Dado Parisini intento a spiegare, argomentare i perché di un abbandono consigliato. Va detto e scritto a favore della giovane: altri non avrebbero reagito così. La sua fragilità emotiva ha preso il sopravvento e se è vero che dentro la scuola ci sono allievi che si farebbero in otto, sedici e anche ventiquattro pezzi pur di rimanere un giorno in più, quella di Gabriella è stata una resa liberatoria. Si è visto che l'andarsene da Cinecittà è stato meno pesante di quanto non lo fosse rimanervi. Nel bene o nel male.

Antonio... e intanto...
Ad Antonio, ve ne renderete conto nelle prossime puntate di Amici pomeridiano che vi terranno compagnia in queste festività (il programma è comunque in onda), ho raccontato una storia. La storia di chi come me non ce l'ha con il singolo ma è chiamato a dare un giudizio sulla performance. Antonio ha capito e ha tirato fuori l'ugola quando cantando "Per me è importante" ha dimostrato tutta la voglia di dimostrare quanto valesse. L'ho premiato con le quindici stelline che avevo a disposizione perché se lo è meritato a dispetto di quella brutta esclamazione fatta all'inizio dell'anno scolastico. "Voi mi date brutti voti e intanto io sono primo in classifica". Non sia mai che un televoto possa inficiare il talento; non avrei mai premiato la spocchia di chi, dietro il televoto, si fosse nascosto come solo un pavido potrebbe. Antonio nella sua crescita di ragazzo diciottenne sta capendo piano piano come gira il mondo. Sono felice, forse in piccola parte, di avergli mostrato un po' del meccanismo.

Virginio e l'umiltà della ragione
Se giovanissimi vi foste trovati al Festival di Sanremo con gente attorno che magnifica la vostra voce o prefigura scenari da star e tutto questo bel "circo" finisse, scoppiasse, scomparendo come una bolla di sapone rimarreste molto, molto male. In qualche caso ragazzi e ragazze che si sono trovati i quei panni sono finiti in depressione quando non peggio. Virginio Simonelli nel 2006 debuttò al Sanremone Giovani con un pezzo intitolato "Davvero" e la sua bolla di sapone scoppiò in poco tempo. La "scudisciata" sulla faccia di cui gli ho parlato quando, chiamato a distribuir stelline, ho ritenuto giusto ripercorre la sua storia, lo ha fatto piangere. Un pianto che commuoveva, il pianto di chi ha tanto da dare e spesso lo tiene dentro così come le emozioni che traduce in parole e musica. Virginio è una bella persona con un talento importante. Ci tengo a scriverlo e a scriverglielo.

Non è finita
Giorgia, Andrea, Arnaldo che in questo momento sono feriti, si sentono tagliati fuori, credono di aver perso l'opportunità di una vita, aspettino a tirar conclusioni. Arrivare al serale di Amici è importantissimo ma non credo che la loro voglia di cantare e esprimersi si possa addormentare solo perché si è "bassi" in una classifica che può ancora riservare sorprese. Ci sono ancora tante occasioni per esibirsi e farsi conoscere. Sfruttatele tutte sino all'ultimo secondo. Avete scelto la musica come compagna per la vita e questo matrimonio, così come la vostra passione, non finirà mai.

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