martedì 14 dicembre 2010

Cinema: A Natale regalatevi un film

Una scena di «Natale in Sudafrica», il cinepanettone di Neri Parenti


ROMA
La saga fantastica, la commedia gentile, la risata nazional-popolare. E poi l'
avventura in 3D, l'animazione da favola, il faccia a faccia tra superstar. Il
cinema delle feste sta per scendere in campo con il massimo spiegamento di
forze, e la novità è che quest'anno non ci si accontenta di cinepanettoni e
cartoni, la battaglia si gioca su tutti i fronti, schierando i più diversi
generi cinematografici, compresi quelli, che in tempi di feste e di famiglie,
venivano considerati off-limits. A partire dal prossimo fine settimana saranno
oltre una ventina le pellicole distribuite nelle sale italiane. Un'enormità,
considerando che la cifra totale degli schermi disponibili è pari a tremila e
che solo due dei film in arrivo ne occuperanno diverse centinaia. La banda dei
Babbi Natale, protagonisti Aldo, Giovanni e Giacomo, esce in 650 copie, Natale
in Sudafrica in 800, The tourist in 420.

Il rischio overdose è notevole, ma nessuno rinuncia all'abbuffata natalizia, l'
unico momento dell'anno in cui, anche per i più refrattari, il cinema diventa
irrinunciabile genere di consumo: «Quest'anno l'affollamento è particolare -
osserva l'amministratore delegato di Medusa Giampaolo Letta -, e io sono un po'
perplesso. La torta è sempre la stessa e dividerla in tante fette può diventare
pericoloso, perché un limite fisiologico esiste, e bisogna rispettarlo.
Potrebbe succedere che le offerte finiscano per fagocitarsi le une con le
altre, il tutto a danno, ovviamente, delle pellicole più deboli». Medusa punto
tutto sulla commedia comica ma elegante di Aldo, Giovanni e Giacomo e affronta
serena il duello con Natale in Sudafrica: «Abbiamo fatto una cosa di qualità -
dice il trio -, non siamo mai volgari, non ci viene spontaneo, se lo facessimo
ci sentiremmo in imbarazzo. Se il pubblico vuole ridere a crepapelle molto
probabilmente non sceglierà questo film, ma se vuole una storia, allora questo
è il titolo giusto». Il punto, continua Letta, è un altro: «Gli esercenti
saranno costretti a scegliere, se i titoli sono troppi e le sale poche,
dovranno trovare soluzioni, magari facendo la doppia programmazione, proponendo
i cartoni animati solo di pomeriggio e già questo farà dimezzare gli incassi».
Non è servita, prosegue, la lezione positiva impartita da Benvenuti al Sud: «Si
è visto che ci sono film italiani in grado di incassare anche fuori dai periodi
natalizi, si poteva tenerne conto. E invece no, tutti contagiati dalla febbre
di Natale». In altri tempi, fa notare ancora Letta, «film come Un altro mondo
di Silvio Muccino e La bellezza del somaro di Sergio Castellitto sarebbero
usciti fuori dal periodo delle festività». E invece eccoli qui, anche loro
pronti a combattere con gli altri, perché la crisi, quella economica, globale,
che coinvolge il pubblico intero, funziona, in questo settore, da concime. Gli
esperti dicono che, più si abbassano le possibilità economiche, e più cresce la
spesa per il cinema. L'America, come sempre, insegna. Basta leggere le cronache
dell'epoca per scoprire che nel 1929, nel pieno dello storico crollo
finanziario, l'unica industria che non perse colpi fu quella cinematografica.
Andrà così anche adesso, se ai Caraibi non si può più andare, resta il cinema
sotto casa, sicuro, tranquillo, e molto, ma molto, più economico.

«Le settimane dal 20 dicembre al 10 gennaio - dice il presidente dell'Anica
Paolo Ferrari - sono fondamentali per i risultati al botteghino, soprattutto
per i titoli destinati a non avere teniture lunghissime». Prendi i soldi e
scappa? Un poco, ma nella guerra di Natale tutto è lecito. Anche se le regole,
negli ultimi tempi sono cambiate: «Il tabù natalizio - dice Ferrari - è stato
scardinato. L'idea è far uscire film che siano unici nel loro genere. L'anno
scorso, con la Warner, abbiamo distribuito Sherlock Holmes il 25 dicembre, una
data atipica, e abbiamo azzeccato la scelta, 20 milioni di euro di incassi».
Stessa mossa per Io, loro e Lara di Carlo Verdone, nelle sale alla vigilia dell'
Epifania, esattamente nello stesso giorno che vedrà, all'alba del 2011, il
ritorno di Checco Zalone: «L'uscita in coda alle feste funziona - dice Letta -.
Ma resta il problema della concentrazione. In Italia vogliono uscire tutti da
gennaio ad aprile, nelle date sicure. Ovvero, oltre che a Natale, tra ottobre e
novembre e poi tra gennaio e febbraio. Basterebbe avere un po' più di
razionalità».

con lastampa.it

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