martedì 14 dicembre 2010

Morto Holbrooke, le sue ultime parole "Fermate la guerra in Afghanistan"

ROMA
È morto questa notte a 69 anni Richard Holbrooke, gigante della diplomazia
americana, il grande artefice della pace di Dayton, protagonista degli accordi
che misero fine alla guerra nei Balcani, e fino a ieri l'inviato speciale di
Barack Obama per il Pakistan e l'Afghanistan. «Richard Holbrooke ha servito il
Paese che amava per quasi mezzo secolo», ha detto Hillary Clinton nel
confermare ai giornalisti la notizia del suo decesso. Gli Stati Uniti «hanno
perso uno dei loro difensori più accaniti e uno dei servitori più devoti.
Sabato scorso era stato ricoverato d'urgenza per una lacerazione all'aorta che
aveva spinto i medici a tentare un intervento chirurgico. Le sue ultime parole,
secondo quanto riferito dalla famiglia al Post, sono state: «Fermate la guerra
in Afghanistan».

Il presidente americano, Barack Obama, si è detto addolorato per la morte del
suo inviato speciale per l'Afghanistan e il Pakistan, definendolo una «figura
unica» e un «vero gigante della politica estera americana». Holbrooke - scrive
Obama in un comunicato - lascia il ricordo «della sua diplomazia instancabile,
del suo amore per il Paese e della sua ricerca della pace». «Quando sono
diventato presidente - ha affermato - sono stato felice che Richard abbia
accettato di servire» di nuovo.

Abile, diretto e fin troppo frontale per essere un diplomatico, Richard
Holbrooke fu il protagonista dell'ultima maratona diplomatica con il presidente
jugoslavo Slobodan Milosevic per disinnescare la crisi del Kosovo. Nato a New
York il 24 aprile 1941, figlio di ebrei tedeschi sfuggiti alle persecuzioni in
Germania negli anni Trenta, Holbrooke aveva una lunga carriera diplomatica alle
spalle.

Nel maggio 1968 partecipò ai suoi primi negoziati, sul Vietnam, come
assistente ai colloqui di pace di Parigi. Con la presidenza Carter divenne il
più giovane sottosegretario Usa, incaricato degli affari del Pacifico e dell'
Asia orientale. Fu Bill Clinton a richiamarlo in politica, nominandolo prima
ambasciatore in Germania e, nel 1994, sottosegretario di Stato per gli affari
europei e canadesi. In questo ruolo, nel 1995, gli venne affidata la mediazione
in Bosnia. Paragonato al cardinale Mazarino e definito 'una forza della naturà,
Holbrooke costrinse il presidente Milosevic, a farsi garante della pace negli
accordi di Dayton del dicembre 1995.

Nel 1996, dopo una parentesi nel mondo degli affari, Hoolbrooke tornò a fare
il supermediatore, prima nella crisi cipriota e poi nella ex Jugoslavia, per il
Kosovo. Dal 1999 al 2001 è stato ambasciatore degli Stati Uniti all'Onu. Nel
2004 partecipò come consigliere alla campagna elettorale del Senatore John
Kerry. Considerato uno dei candidati alla carica di segretario di stato dopo la
vittoria di Barack Obama, nel 2009 fu invece nominato inviato speciale in
Afghanistan e Pakistan.

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