domenica 12 dicembre 2010

Scuola: Se i genitori improvvisano la scuola fai-da-te

Oridente significa anche che tutto il mondo è paese. Così oggi voglio
raccontarvi la storia tutta italiana dei genitori e delle insegnanti di una
scuola elementare di Roma, anzi di tre, che hanno deciso di protestare contro i
tagli del governo all'istuzione pubblica in una maniera intelligente e
soprattutto diversa da quella del secolo scorso, cioè evitando di bloccare la
città con l'unico risultato di guadagnarsi l'antipatia di tutti i non genitori.
E' sabato 11 dicembre, oggi. Alcune decine di mamme e papà si danno
appuntamento al Circolo Ada Negri, il complesso del quartiere Tuscolano che
raggruppa tre scuole elementari, una sessantina di classi, circa 500 bambini. I
figli non ci sono, ci sono invece le maestre che hanno aderito entusiaste
all'"iniziativa fai-da-te", lanciata alcune settimane fa dal consiglio di
Circolo. L'idea è quella di rimboccarsi le maniche e aggiustare l'edificio che
se non cade letteralmente a pezzi lascia comunque abbastanza a desiderare. Nel
giro di poche ore papà idraulici di mestiere e mamme sarte amatoriali si
dividono le classi e potano gli alberi del giardino, aggiustano i rubinetti del
bagno gocciolanti, riparano e ridipingono i banchi, rammendano tende e
tapparelle, raddizzano sedie e porte. Tutto documentato da una mamma videomaker
che filma la "protesta creativa" per rilanciarla a breve in Rete.
"Il punto è che da quando è stato tolta ai bidelli la gestione e la pulizia
della scuola e sono state affidante alla società multiservizi le cose non
funzionano, la società pagata pochi euro fa il minimo indispensabile e le
classi vanno in malora" spiega un genitore. A meno di guasti seri tipo un
cortocircuito, nel qual caso interviene la circoscrizione, le cose rotte
restano in balia del tempo. Finchè qualcuno non reagisce.
Questa storia mi ricorda quella ancora più estrema di alcuni genitori inglesi
che sfiduciati dalla preparazione degli insegnanti e dall'assenteismo hanno
lanciato una campagna per la scuola fai-da-te, vale a dire mettere insieme un
gruppo di studenti in una casa e "affittare" un professore qualificato che
insegni loro il programma come si deve. Decisamente più hard e rischiosa
dell'iniziativa di Roma, ma sintomatica di un disagio non solo italiano. Voi
cosa fareste?
con lastampa.it

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