due uomini scendono e uno di loro raccoglie qualcosa da terra e fa un gesto
d'esultanza. Poi i due ingranano la marcia e se ne vanno. Nel nulla che avvolge
l'inchiesta sulla scomparsa di Yara Gambirasio anche una segnalazione come
questa viene tenuta in considerazione. E nel nulla trova spazio anche
un'ipotesi al momento non presa in considerazione dagli inquirenti, di una
ritorsione di natura economica ai danni della famiglia Gambirasio. Ieri, per il
terzo giorno consecutivo, decine di uomini hanno perlustrato il fondo agricolo
compreso tra le vie Tresolzio e Lesina a un tiro di sasso tanto dalla palestra
frequentata dalla ragazzina, quanto dalla villetta dei Gambirasio. Dietro
un'attenzione così ossessiva per un luogo all'apparenza sperso tra mille altri
e come decine di altri già esaminato da chi sta cercando Yara, ci sarebbe una
segnalazione giunta ai carabinieri l'altro giorno. Testimoni di un episodio
sospetto sono state tre donne dipendenti di una delle aziende della zona.
Uscendo dal lavoro hanno notato l'auto ai margini del campo di mais e le due
persone intente a cercare qualcosa per terra; uno dei due d'improvviso la
trova, la mette in un sacchetto e alza le braccia in segno di giubilo. Con
l'aria che tira a Brembate la vista della scena avrebbe allarmato le tre donne
che lo hanno riferito agli inquirenti. Un fatto estraneo al caso Gambirasio?
Può darsi, ma resta che il campo in questione è stato perlustrato tre volte in
tre.
RITORSIONE ECONOMICA? - A caccia di un indizio utile questura e carabinieri
pensano a tutte le piste, compresa la ritorsione economica: Fulvio Gambirasio
lavora per una ditta, la Gamba, che in passato avrebbe avuto rapporti con
un'impresa della zona i cui titolari il 13 ottobre scorso sono stati arrestati
per traffico di stupefacenti. C'è un salto enorme tra questo fatto e la
sparizione di Yara. Ma anche questo accostamento rischia di tornare utile.
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