martedì 7 dicembre 2010

Auto: Fiat chiede i danni ad «Annozero» «Denigrata l'Alfa Romeo MiTo». Azione giudiziaria nei confronti della trasmissione di Santoro

TORINO - Fiat ha dato mandato ai propri legali per un'azione giudiziaria nei
confronti dei responsabili della trasmissione televisiva Annozero per le
affermazioni andate in onda nella puntata del 2 dicembre 2010 «fortemente
denigratorie e lesive dell'immagine e dell'onorabilità della società, dei suoi
prodotti e dei suoi dipendenti fatte a commento di una pseudo-prova
comparativa», come recita una nota ufficiale del Lingotto.

LA RICOSTRUZIONE - L'azienda torinese lamenta, in particolare, che «in modo
del tutto strumentale Annozero abbia illustrato le prestazioni di tre
autovetture, fra cui una Alfa Romeo MiTo, impegnate in un test apparentemente
eseguito nella stagione autunnale, per concludere, sulla sola base dei dati
relativi alla velocità, che i risultati di questa 'prova' avrebbero dimostrato
una asserita inferiorità tecnica complessiva dell'Alfa Romeo MiTo». Fiat
contesta il servizio effettuato dalla trasmissione di Michele Santoro perché
«si trattava di una ripresa televisiva artificialmente collegata a una prova
comparativa condotta nella stagione primaverile, non con le stesse vetture, dal
mensile Quattroruote e poi pubblicata nel numero dello scorso mese di giugno di
questa rivista». Fiat aggiunge che «incredibilmente la trasmissione non ha
raccontato che la valutazione globale di Quattroruote, risultante dalla
comparazione dei dati relativi alle prestazioni tecniche, alla sicurezza e al
confort, ha attribuito all'Alfa Romeo MiTo in versione Quadrifoglio (1.368 cc)
una votazione superiore a quella della Citroen DS3 THP (1.598 cc) e della Mini
Cooper S (1.598 cc)». Il gruppo, «anche a tutela delle migliaia di lavoratori
che quotidianamente danno il loro contributo alla realizzazione di prodotti
sicuri e tecnologicamente avanzati, intende pertanto intraprendere un'azione di
risarcimento danni (il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza)
come forma di difesa a fronte di una condotta tanto ingiustificata».

con corriere.it

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