venerdì 23 maggio 2008

Lettera di un immigrato

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Scritto da AlbaniaNews   
Lunedì 19 Maggio 2008 12:14

letteraLa lettera che segue ci è stata spedita da uno studente immigrato che ci racconta la sua storia. La storia racconta delle vicissitudini del protagonista dal suo arrivo in Italia, il paese dove sperava di costruire i propri sogni che si e' rivelato il paese che glieli ha distrutti al punto di farlo ritornare in patria.

Vi lascio popolo italiano. Vi saluto e vi auguro ogni bene, stammi bene Italia, puo' essere che ci vediamo.

Mi sono laureato pochi mesi fa con un buon voto, e contavo di restare qui.. Sono un ragazzo extracomunitario, non conta da dove. Subito dopo la laurea ho trovato un lavoro. Peccato che il titolare mi chiedeva 12 mila euro in nero per regolarizzare la mia posizione, per convertire il mio permesso di soggiorno da studio in lavoro. Praticamente dovrei fare il schiavo per un anno, per conquistare un diritto che secondo la legge mi appartiene già. Io non accetto, non posso.

Questa volta passo la mano. Ho amato il vostro paese: le belle chiese(anche se ho un'altra religione), il buon vino, le ragazze carine e i vostri intellettuali. Ho visto un concerto di Ligabue, all'occorrenza ho donato sangue, ho lavorato come barista – in nero - e leggo La gazzetta dello sport ogni giorno. Ma non è più vivibile, non per me. In questi cinque anni che ho passato qui mi hanno dato del tutto : stupratore, ladro, ricettatore, assassino, violentatore, lavavetri, pezzo di merda, bingo-bongo, zingaro, negro, e altro che adesso non ricordo. Ma io non ho mai rubato oppure ucciso oppure stuprato.

A Bergamo dei naziskin o neofascisti o non so cosa mi hanno picchiato a sangue per via del colore della mia pelle. Ma non ho mai odiato tutti i bergamaschi per questo. Non posso. Mi hanno accusato di " essere senza fissa dimora e di vivere di cose oscure e di essere disoccupato" quando studiavo, e quando ho cominciato a lavorare mi criticavano perché "rubo il lavoro agli italiani." Assurdo.

Lascio la questura che non ha ancora rinnovato il mio permesso di soggiorno. Sentite questa : ho presentato tutti i documenti in Giugno 2007 e mi hanno dato un appuntamento per il 31 marzo 2009, alle 12.41. Chiedete al vostro ministro degli interni, lui può spiegarvi la situazione.

Vi lascio dunque, anche se il belpaese rimarrà nel mio cuore. Ma, se mi posso permettere, state attenti. Indietro nella storia avete una brutta esperienza, quella delle leggi razziali. Per favore, leggete la storia e poi un quotidiano o un notiziario, e forse capirete che è lo stesso odio ceco, e io temo che questa sia ai confini della civiltà e della democrazia.

Rubo le parole di una canzone per dirvi che Vi ho voluto bene, adesso vado, sono stato un extracomunitario avevo un sogno una speranza arrivederci Italia addio…

Con sommo dispiacere
Uno qualsiasi.



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