Rai: è morto Paolo Giuntella
Il quirinalista del Tg1 aveva 61 anni ed era malato da tempo. Il dolore del presidente della Repubblica
Paolo Giuntella (Contrasto) |
NAPOLITANO - «La triste notizia della scomparsa di Paolo Giuntella addolora e suscita profondo rammarico per il senso della missione che lo ha guidato in tutta la sua attività professionale. Impegnato sin da giovane nell'associazionismo cattolico, Giuntella ha sempre unito un'autentica sensibilità sociale alla scelta giornalistica e alla vocazione culturale». Lo ha affermato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio inviato ai familiari di Paolo Giuntella. «Autore di inchieste, dossier e libri che hanno suscitato l'interesse del grande pubblico - scrive - convinto sostenitore di un'informazione libera e rispettosa del diritto dei cittadini a essere correttamente informati, ha dato prova di una visione moderna del servizio pubblico televisivo anche nel suo lavoro di cronista scrupoloso e di commentatore acuto dell'attività della Presidenza e delle istituzioni della Repubblica». «Ricordo - prosegue il messaggio - con commozione la dedizione e la passione con cui, fino all'ultimo, Paolo ha assolto al suo compito e il coraggio con cui ha strenuamente combattuto la recrudescenza del male che lo aveva colpito». «È con questi sentimenti - conclude - che condivido il cordoglio della Rai e del mondo dell'informazione, ed esprimo alla moglie Laura, ai figli Tommaso, Irene e Giovanni-Osea la mia affettuosa partecipazione al loro dolore».
IL MONDO POLITICO - «Con Paolo Giuntella scompare prematuramente una figura unica di intellettuale, di giornalista, di educatore, di testimone degli ideali e dei valori del cattolicesimo democratico». Lo afferma il vice segretario del Pd Dario Franceschini, che aggiunge: «Paolo per tantissimi di noi, per una intera generazione di giovani appena arrivati all'impegno politico sulle tracce di Dossetti, di La Pira, di Moro, di Zaccagnini, di Scoppola, è stato una guida e un maestro». «Aveva appena qualche anno in più, ma noi lo ascoltavamo, arrivavamo a Roma e lo cercavamo, affascinati dal suo linguaggio, dalla sua intelligenza, dalla coerenza dei suoi comportamenti. Ci mancherá, ma le sue parole -conclude Franceschini- continueranno per anni e anni a tracciare la strada dei cattolici democratici italiani.
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Francis*PAC
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