venerdì 23 maggio 2008

U.E. - ITALIA - Prime denunce alla Commissione europea contro la legge 40: viola norme comunitarie

U.E. - ITALIA - Prime denunce alla Commissione europea contro la legge 40: viola norme comunitarie

Sono partite le prime denunce, e se ne prevedono 'centinaia' nelle prossime settimane, contro la legge 40 per la procreazione medicalmente assistita indirizzate alla Commissione europea. Lo hanno reso noto le associazioni dei pazienti che, in una conferenza stampa, hanno sottolineato come la legge italiana 'violi molte norme del diritto comunitario' e sia per questo possibile procedere con le denunce, affinche' 'sia avviata una procedura d'infrazione verso l'Italia se la legge del 2004 non verra' modificata'.

'A 4 anni dalla sua entrata in vigore - ha affermato l'avvocato Filomena Gallo, presidente dell'Associazione Amica Cicogna - emergono solo i danni prodotti dalla legge, come l'aumento del rischio di gravidanze plurime del 21% e la diminuzione delle nascite. Inoltre risulta palese la violazione di molte norme del diritto comunitario per quanto concerne la tutela della dignita' umana, del diritto alla salute e dell'equita' dei trattamenti sanitari'. Violazioni, ha precisato Gallo, causate in particolare: 'dall'esclusione di molti cittadini dall'accesso alle tecniche; dall'impossibilita' di revocare il consenso dopo la produzione degli embrioni; dal limite di produzione di tre embrioni; dalle limitazioni per la diagnosi preimpianto'. Si tratta, secondo l'esperta, di 'violazioni che emergono ufficialmente dalle relazioni sugli effetti della legge 40 presentate al Parlamento, e che diventano 'mezzi di prova' contro la legge stessa'.

Le associazioni dei pazienti, insieme all'Associazione Coscioni, hanno annunciato che sui loro siti saranno disponibili tutte le informazioni ed i moduli per effettuare la denuncia alla Commissione Ue. L'obiettivo, ha chiarito Gallo, 'e' avviare un percorso a livello comunitario che, sulla base delle violazioni perpetrate dalla legge italiana, porti ad un obbligo di modifica della legge stessa da parte del nostro Paese o, altrimenti, ad un procedimento di infrazione verso l'Italia. Dalle prime denunce l'Ue avra' un anno per pronunciarsi'.

A sottolineare le 'discriminazioni' prodotte dalla legge anche Marco Cappato, europarlamentare radicale e segretario dell'associazione Coscioni: 'A partire dall'esclusione dall'accesso alle tecniche di fecondazione assistita per le coppie fertili ma portatrici di gravi malattie genetiche. L'Europa, dunque, e' un'opportunita' per tutelare i diritti dei cittadini'. Ed al fine di una modifica 'radicale della legge 40 - ha ricordato Maria Antonietta Coscioni (Pd) - abbiamo depositato al Senato una proposta di legge che sara' presto presentata anche alla Camera'.   



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Francis*PAC

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