venerdì 23 maggio 2008

Nella Roma di Alemanno il censimento dal basso, Manuela Campitelli

Nella Roma di Gianni Alemanno il censimento dal basso

Lo hanno chiamato «censimento dal basso». Oggi, in tutta la città di Roma, i movimenti di lotta per la casa, centri sociali e le reti dei precari hanno promosso azioni, presidi e occupazioni simboliche di diversi immobili privati e pubblici vuoti o abbandonati da diversi anni. Una grande iniziativa unitaria, la prima dell'era Alemanno, che ha visto insieme Action, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Blocchi precari metropolitani. Obiettivo della protesta, la convocazione in prefettura del tavolo di confronto con le associazioni dei costruttori, le banche e l'amministrazione comunale, conquistato dai movimenti alla vigilia delle elezioni amministrative.
In quell'occasione, il prefetto Mosca si era impegnato a definire un censimento degli immobili vuoti, sfitti o abbandonati, e verificare la possibilità di un loro utilizzo per contrastare l'emergenza abitativa. Sei in tutto le occupazioni: quattro dei Blocchi precari metropolitani, una del Coordinamento cittadino di lotta per la casa e una di Action.
La prima occupazione simbolica ha riguardato la sede dell'università Luiss in piazza Armellini, da tempo vuota e non funzionante, mentre nella delibera 218, la cosiddetta delibera Bufalotta, già bocciata dal Municipio IV a seguito delle proteste dei comitati e delle associazioni del territorio, è prevista un'estensione delle cubature per la sede di viale Romania. E' questa una delle tante varianti al Piano regolatore [descritte alla perfezione nella puntata di Report del 4 maggio scorso], che prevedeva il cambio di destinazione d'uso, da servizi a residenziale, per circa un milione di metri cubi di cemento. Il presidio alla Luiss è stato promosso dagli «Unders», studenti, giovani precari e giovani coppie, che hanno denunciato la specificità dell'emergenza abitativa per le nuove generazioni. In cinquanta hanno presidiato lo stabile: al primo piano hanno appeso lo striscione «Roma Libera dal controllo», mentre al piano terra è stato ne è affisso un altro che recitava «Don't worry, be squatting: ci volete precari, ci avrete ribelli», firmato «Unders – Blocchi precari metropolitani». «Per gli studenti e i precari, la casa è un miraggio – hanno spiegato gli occupanti – Una stanza costa 400 euro, un affitto impossibile per chi non ha reddito o svolge solo lavori precari. Invece, si pensa ancora di finanziare università private, che tolgono risorse alla formazione pubblica e al diritto alla casa per gli studenti».
Quasi in contemporanea il coordinamento cittadino di lotta per la casa ha presidiato per alcune ore un palazzo in via Portuense, di architettura industriale. L'edificio, oggi vuoto, un tempo ospitava la sede del museo del cinema muto, prima che il Comune di Roma decidesse di cederlo a un privato che fa capo al gruppo Bonifaci. «L'impresa – afferma Luca Fagiano del coordinamento–ha acquistato il palazzo con possibilità di cambio di destinazione d'uso, dando in cambio al Comune una struttura diroccata e un terreno di poco valore all'Eur. Al posto del museo del cinema, quindi, nascerà a breve un palazzo residenziale di otto piani, senza tenere conto non solo dell'edilizia pubblica ma anche dei vincoli architettonici».
Poi è stata la volta di via Guattano numero 1, dove l'Asia Rdb dei Bpm ha occupato simbolicamente una palazzina di cinque piani, sfitta da oltre due anni, di proprietà della scietà Etruria leasing legata alla banca Etruria. All'interno, una trentina di nuclei familiari hanno appeso diversi striscioni che recitavano «Stop sfratti e sgomberi», «Città bene comune», «Casa e reddito per tutti». Un'altra occupazione di Bpm è in corso a via di Grottaperfetta, all'eur. Action ha occupato un palazzo nella centrale via Cavour. «In centro esistono tanti stabili vuoti, utilizzati da affaristi senza scrupoli per operazioni finanziarie e speculazioni–spiegano gli occpuanti–Uno di questi pescecani è Camillo Colella, amministratore della Como srl, proprietario di questo stabile. Un tipo poco raccomandabile. Si tratta di un esponente di spicco della Margherita in Molise, molto attivo sul mercato immobiliare, attivo per truffare e violare i diritti delle persone. L'anno scorso Colella è stato arrestato per avere creato un'associazione per delinquere i finalizzata al riciclaggio di denaro sporco, che ha realizzato una truffa di ai danni della Banca di Roma per 93 milioni di euro».

http://www.carta.org/campagne/precariato+e+lavoro/14019
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Francis*PAC

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