giovedì 9 dicembre 2010

Fli compatto sulla mozione di sfiducia Compravendita, l'Idv va dai magistrati

Alfano boccia l'offerta di Bocchino: "Berlusconi bis non esiste". Il premier:
"Crisi irresponsabile". Bersani denuncia: "Offerte materiali a deputati sono un
reato". Di Pietro: abbiamo elementi messi a disposizione dei pm

Fli compatto sulla mozione di sfiducia Compravendita, l'Idv va dai magistrati
Italo Bocchino
ROMA - Potrebbe rivelarsi una giornata decisiva per lo sviluppo della crisi
politica la giornata che si è aperta oggi con la riunione dei vertici di Futuro
e libertà. Mentre partiva un'aspra polemica della opposizione sulla
"compravendita", Gianfranco Fini convocava i vertici del partito e i
coordinatori regionali per fare il punto in vista del 14 dicembre. "Siamo
compatti, votiamo la sfiducia". In serata toccava a Silvio Berlusconi definire
la crisi "irresponsabile", garantendo di lavorare "per la fiducia".
"Abbiamo bisogno di dare continuità all'azione di governo per non cadere nella
morsa della speculazione internazionale, come è accaduto alla Grecia e
all'Irlanda - continua il premier - Noi abbiamo portato la moralità in
politica, speriamo che i tradimenti che vanno avanti ancora adesso non siano
tali da non consentirci una maggioranza in Parlamento".

L'incontro dei finiani. Al termine dell'incontro, al quale hanno partecipato
tutti gli esponenti di punta di Fli, il partito ha diramato una nota per
puntualizzare che "se Berlusconi non prenderà atto della necessità di aprire,
attraverso le sue dimissioni, una nuova fase politica, Fli voterà la sfiducia".
Posizione condivisa anche dalle cosiddette "colombe" come Giuseppe Consolo. Il
parlamentare, lasciando la sede di Farefuturo dopo la riunione con Fini, ha
spiegato che "c'è una linea unitaria di tutto Fli" malgrado i punti di vista
diversi. "Nel nostro movimento c'è chi la pensa più in un modo o più in un
altro, ma poi saremo compatti".

La trattativa. Quanto a un possibile riavvicinamento con il Pdl, Italo
Bocchino ha spiegato che ''al momento non mi sembra ci sia una trattativa in
stato avanzato, nelle prossime ore, comunque, potremo dire di più". Queste,
almeno, le parole pronunciate pubblicamente, ma stando alle indiscrezioni
trapelate dal vertice, a stroncare l'ipotesi di una trattativa sarebbe stato
Fini in persona lamentando la fuga di notizie sull'incontro tra il premier e
Bocchino. Discutere con Berlusconi, avrebbe concluso Fini, è "tempo perso"
perché si è dimostrato come sempre "inaffidabile". A rendere improbabile la
possibilità di arrivare sul filo di lana ad un'intesa tra Fli e Pdl anche
l'indisponibilità di Berlusconi, ribadita ieri dai suoi più stretti
collaboratori, a inserire la revisione della legge elettorale tra i possibili
terreni di scambio. L'incontro tra Bocchino e il premier comunque c'è stato e,
come rivela in un video sul sito di Generazione Italia lo stesso fedelissimo di
Fini, e si è svolto ''martedì scorso a Roma, nell'ufficio di Berlusconi", ma
"non è servito a niente".

La compravendita. "L'Idv ha una serie di elementi che ha messo a disposizione
della magistratura" dice Antonio Di Pietro, a proposito della cosiddetta
compravendita dei parlamentari e nota: "Questo non è più un Parlamento, ma il
mercato delle vacche...". L'iniziativa Idv giunge nel giorno in cui due
deputati (Razzi e Scilipoti) hanno lasciato il fronte dipietrista, per
collocarsi a vario titolo in posizioni più vicine a quelle della maggioranza.

La denuncia di Bersani. Sul tema da registrare da la forte presa di posizione
del segretario del Pd Pierluigi Bersani. "Leggo i giornali e mi sorge spontanea
una domanda: se ci si rivolge a parlamentari facendo opera di convinzione non
solo sotto il profilo politico e culturale, ma anche a quello materiale siamo
di fronte a uno scandalo o a un reato di corruzione?", dice il numero 1 dei
democratici. "Questo lo vorrei chiedere ai commentatori e agli esperti -
aggiunge - ho sentito voci che mi auguro infondate e che mi preoccupano per la
salute della democrazia. C'è un'aria che suscita qualche inquietudine".
Preoccupata per quanto sta accadendo con la compravendita dei voti anche
l'Italia dei valori che attraverso il capogruppo Massimo Donadi si è rivolto al
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano "affinché faccia sentire la Sua
voce alta ed autorevole in difesa della dignità delle istituzioni". "Le scrivo
in qualità di presidente di gruppo parlamentare perché preoccupato dalla
gravità di quanto sta avvenendo, sicuro della Sua sensibilità istituzionale e
del Suo rigore morale", afferma Donadi in una lettera al Quirinale aggiungendo
che "questo mercanteggiare indegno mina la credibilità delle istituzioni e
trascina il Paese verso il degrado politico, sancendo una generalizzata e
diffusa perdita di fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni". Sul
tema è intervenuto anche Bocchino."Non ci occupiamo di calciomercato - ha
sottolineato - se anche il governo riuscisse ad avere una maggioranza con
acquisizioni dell'ultima ora non sarebbe una soluzione politica".

Nascono i "responsabili". In giornata si è svolta anche la conferenza stampa
congiunta di Domenico Scilipoti 1, Massimo Calearo e Bruno Cesario, i tre
parlamentari che dopo la compravendita di voti lanciata da Silvio Berlusconi
hanno deciso di confluire in una nuova formazione denominata "Movimento di
responsabilità nazionale". Un nuovo schieramento che debutta in realtà nella
più totale anarchia, anche se probabilmente si tratta di un'anarchia tattica
legata proprio agli sviluppi del mercato dei voti. "A oggi io mi asterrò,
Scilipoti potrebbe votare la sfiducia e Cesario la fiducia. Per il 14
cercheremo di avere una posizione unica, uguale per tutti, ma intanto speriamo
che non si arrivi al 14...", ha sottolineato senza imbarazzi Calearo.

Speciale "La Compravendita nome per nome" 2

L'addio di Razzi. Alla lista delle defezioni dal campo del centrosinistra va
poi aggiunto il nome di Antonio Razzi. "La separazione è indispensabile. Dopo
16 anni nell'Idv è venuto meno il rapporto di fiducia, c'era un mio stato di
sofferenza atavica nel partito. Voglio tornare in autonomia a essere utile alla
gente che rappresento", ha detto annunciando l'entrata in NoiSud. Razzi ha poi
negato quella che ha definito "la storiella del mutuo", che secondo alcuni
critici era stata all'origine dei contatti per favorire un suo passaggio sulle
sponde della maggioranza. Durante la conferenza stampa non sono mancati attimi
di tensione quando al grido di "vergogantevi" ha fatto irruzione il deputato
dell'Idv Stefano Pedica chiedendo polemicamente ai leader di NoiSud "cosa gli
avete dato?" per convicere Razzi, "antiberlusconiano da sempre", a lasciare Di
Pietro.

Grassano per Berlusconi. "Il 14 dicembre voterò per il governo" annuncia
Maurizio Grassano, deputato liberaldemocratico iscritto al gruppo misto.

Suspance Pannella. A pochi giorni dal voto resta poi anche l'incognita su come
si comporteranno i parlamentari radicali eletti nel Pd. "Da giorni, da ogni
parte - scrive Marco Pannella sulla sua pagina Facebook - si esige di sapere se
il 14 dicembre daremo fiducia o sfiducia. Vogliamo deciderlo con il massimo di
dibattito, di riflessione, di partecipazione pubblica, fino all'ultimo momento
utile, senza dare assolutamente nulla per scontato. Le scontatezze appartengono
a tutta la 'politica' italiana, e non solo. Mai, ripeto mai, a noi Radicali.
Senno non saremmo ancora qui. Ok?".

Il vertice del Pdl. Sempre oggi si riuniscono anche i vertici del Pdl per fare
il punto della situazione. Difficile però che dall'incontro possa emergere
qualche cambiamento alle linea intransigente ribadita sin qui. Neppure la
proposta di un reincarico lampo a Silvio Berlusconi in caso di un passo
indietro prima del voto del 14 avanzata ieri da Bocchino sembra infatti aver
fatto cambiare idea al premier. "L'ipotesi di dimissioni di Berlusconi non è
tra quelle contemplate né immaginate e conseguentemente l'ipotesi di un
Berlusconi bis non esiste", mette in chiaro il ministro della Giustizia
Angelino Alfano conversando con i cronisti in Transatlantico alla Camera. E a
bocciare questa possibile soluzione è anche il ministro dell'Interno Roberto
Maroni. "Gli incarichi, mi pare, li dia ancora il presidente della Repubblica,
non un parlamentare", taglia corto il responsabile del Viminale.
L'intransigenza del Pdl sembra nascere tra l'altro anche dalla convinzione che
l'opposizione non abbia i numeri per sfiduciare il governo. "Ho buoni segnali,
Berlusconi avrà la fiducia è sicuro", dice il ministro della Difesa Ignazio La
Russa.

Infine Berlusconi ha convocato il Consiglio dei ministri, lunedì mattina al
Senato, alle 8,30. Alle 9 sono previste le sue dichiarazioni nell'aula di
Palazzo Madama.

con repubblica.it

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