giovedì 9 dicembre 2010

WIKILEAKS Hacker contro sito governo svedese E Putin difende Assange

Per ore, la notte scorsa, la homepage è stata inaccessibile. Ieri era toccato
a Mastercard, Visa, a PayPal, alla procura e alle Poste svedesi. Il portavoce
di Anonymous: "È diventato scontro tra gente e governo". INtanto Putin difende
Assange: "Arresto ipocrita e antidemocratico"

Hacker contro sito governo svedese E Putin difende Assange
STOCCOLMA - Proseguono gli attacchi in rete dei sostenitori di Julian Assange,
fondatore di WikiLeaks: nella notte a essere preso di mira dagli hacker è stato
il sito Internet del governo svedese, come riporta il tabloid Aftonbladet.
Secondo il tabloid, che non precisa l'origine dell'attacco, il sito del governo
svedese 1 è stato inaccessibile per alcune ore nella notte tra mercoledì e
giovedì. Questa mattina, il sito è normalmente funzionante. La guerra
informatica contro i siti ostili a WikiLeaks "continua", ha detto oggi alla
radio della Bbc un portavoce del gruppo di hacker Anonymous, responsabile degli
attacchi lanciati nelle ultime ore 2 a Mastercard, Visa, alla procura svedese,
a PayPal, alle poste svizzere e forse anche al governo svedese.

Intanto Julian Assange, arrestato due giorni fa a Londra, trova un inaspettato
alleato: Vladimir Putin, che definisce il suo arresto "ipocrita e
antidemocratico". "Questa è democrazia? - chiede polemicamente il premier russo
- perché lo avete arrestato?". "Perché Assange viene tenuto nascosto in
carcere? - ha chiesto Putin, parlando con i giornalisti - Come si dice al
paese, è il bue che dice cornuto all'asino". Intanto varie agenzie russe citano
fonti del Cremlino, secondo cui "ad Assange dovrebbe esser consegnato il premio
Nobel
per la pace".

In migliaia per la 'guerra' telematica. 'Coldblood', un militante di
Anonymous, ha sottolineato che sono "migliaia" le persone che si sono unite
alla loro "guerra telematica", volta a "garantire che internet rimanga aperto e
libero". "Negli ultimi anni - ha aggiunto - i governi hanno tentato di limitare
la libertà di cui godiamo in internet". Gli obiettivi del gruppo "sono i siti
web che si sono piegati alle pressioni del governo", ha precisato. Interpellato
su WikiLeaks, ha detto: "Riteniamo sia diventato altro dalla semplice
diffusione di documenti. È diventato un terreno di scontro: gente contro
governo".

Facebook e Twitter rimuovono le pagine di Anonymous. Facebook, il re dei
social network, ha rimosso la pagina di Anonymous. Un portavoce dell'azienda ha
spiegato che la pagina è stata rimossa per aver "violato i termini" di
Facebook. "Noi - recitava un messaggio all'indirizzo dove si trovava la pagina
di Anonymous - rimuoviamo pagine che attaccano individui o gruppi". La pagina
di WikiLeaks, che ormai conta oltre 1 milione di sostenitori, non è stata
invece rimossa perché l'azienda non interviene su "argomenti" controversi. "Non
abbiamo ricevuto nessuna richiesta di rimozione della pagina WikiLeaks - ha
proseguito il portavoce - o notifiche che gli articoli postati nella pagina
contengano materiale illegale. In quel caso avremmo ovviamente analizzato il
materiale in base alle nostre procedure e i nostri standard e l'avremmo rimossa
se giudicato necessario. Ma la semplice esistenza di una pagina WikiLeaks non
viola nessuna legge". Poche ore più tardi anche Twitter ha chiuso l'account
'Anon_Operation'' utilizzato dai pirati informatici.

Amazon prossimo bersaglio. Amazon è il prossimo bersaglio di 'Operation
Payback'. Gli hacker seguaci del gruppo Anonymous sono improvvisamente comparsi
su Twitter con un nuovo profilo annunciando un imminente attacco ad Amazon -
colpevole di avere staccato la spina ai server di WikiLeaks. L'attacco è parte
dell'azione di rappresaglia lanciata dagli hacker contro aziende e istituzioni
che stanno rendendo la vita difficile al sito di Assange. La pagina di
Anonymous era stata cancellata ieri da Twitter, scatenando l'ipotesi che
Twitter stesso potesse diventare oggetto di sabotaggi. A quanto pare, però, non
sarà così. Coldblood ha spiegato oggi alla BBC che ''Twitter è vitale per la
diffusione delle informazioni''.

Paypal riattiva conto del sito. Dopo aver bloccato le donazioni alcuni giorni
fa, Paypal ha riattivato il conto di
WikiLeaks sbloccando i fondi disponibili ma senza accettare nuovi versamenti
da parte dei sostenitori del sito di Assange. Paypal ha inoltre applicato delle
restrizioni all'utilizzo dei fondi, come ha spiegato in un comunicato apparso
sul blog della società il suo responsabile giuridico, John Muller: "Abbiano
finito per prendere questa difficile decisione partendo dal principio secondo
il quale il sito di WikiLeaks incoraggia le fonti a diffondere documenti
confidenziali, il ché rappresenta una violazione della legge da parte di tali
fonti". Il conto rimarrà dunque soggetto a restrizioni, anche se verranno messi
a disposizione i fondi esistenti sul conto per permettere al sito di
finanziarsi.

con repubblica.it

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