giovedì 9 dicembre 2010

Salute: La sindrome da stanchezza cronica è un problema di personalità?

La malattia sarebbe associata a tratti come tendenza all'isolamento e disturbi
ossessivo-compulsivi

MILANO - Stanchi, continuamente. Dalla mattina alla sera. Non serve a nulla
riposarsi, basta fare un po' di movimento per ritrovarsi spossati. È la
sindrome da stanchezza cronica, un problema che secondo uno studio pubblicato
dalla rivista Journal of Psychotherapy and Psychosomatics potrebbe almeno in
parte dipendere dai tratti della personalità: chi tende alla depressione, ai
disturbi ossessivo-compulsivi o ha un carattere introverso ed "evitante" sembra
infatti ammalarsi più spesso degli altri.

STUDIO - La ricerca ha coinvolto 500 persone: 113 erano affetti da sindrome da
fatica cronica, 264 avevano un malessere che però non "combaciava" con la
diagnosi della sindrome, 124 erano persone del tutto sane. Tutti sono stati
valutati per i criteri di diagnosi della sindrome da stanchezza cronica e
soprattutto sono stati esaminati per verificare la presenza di diversi tratti
della personalità, dall'estroversione ai pensieri negativi, dalla
coscienziosità alla tendenza a pensieri paranoidi. I risultati paiono chiari:
il 29 per cento dei pazienti con sindrome da stanchezza cronica ha almeno un
disturbo della personalità contro il 7 per cento dei controlli sani. I pazienti
sono risultati più propensi ai pensieri negativi e meno estroversi; nel
complesso, i ricercatori spiegano che la personalità più tipica dei malati è
quella "maladattativa", con tratti paranoidi o schizoidi, con tendenza
all'isolamento e ai disturbi dell'umore.

IMPLICAZIONI - Secondo gli autori la personalità può essere perciò un fattore
di rischio della malattia e soprattutto può contribuire non poco a mantenerla:
i pazienti con la sindrome che tendono ai pensieri negativi o alla depressione
potrebbero veder peggiorare le loro condizioni perché non hanno un ambiente
sociale che li supporta, non mettono in atto strategie comportamentali sane o
magari non seguono le indicazioni terapeutiche. Peraltro, scrivono i
ricercatori, questi tratti "negativi" della personalità sono associati anche ad
altre patologie, per cui potrebbero favorire la comparsa di malattie di per sé,
prima ancora che essere un fattore scatenante della sola sindrome della fatica
cronica. «Secondo me la personalità non deve essere considerata una causa della
sindrome da stanchezza cronica - commenta Umberto Tirelli, direttore del
Dipartimento di Oncologia Media del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano
(Pordenone) e responsabile dell'Unità per la Sindrome da stanchezza cronica
presso la stessa struttura -. Tra l'altro questi autori hanno fatto le loro
valutazioni a diagnosi già effettuata, bisognerebbe avere i dati di soggetti
che ancora non si sono ammalati per poter giudicare un eventuale rapporto causa-
effetto. Penso molto più probabile che sia la sindrome da stanchezza cronica a
comportare la comparsa di tratti della personalità negativi: si tratta di un
problema serio, organico, che coinvolge il sistema immunitario. I pazienti sono
giovani, di solito tutt'altro che depressi ma pieni di voglia di fare; però,
non riescono ad alzarsi dal letto e vivere normalmente. Da un anno si è
trasferita ad Aviano per curarsi una venticinquenne sarda: è in sedia a
rotelle, non cammina più. Se manifesta qualche sintomo di disturbi dell'umore
non è poi così strano, vista la sua condizione e la giovane età», conclude
Tirelli.

con corriere.it

Nessun commento:

Related Posts with Thumbnails