giovedì 9 dicembre 2010

I misteri dell'accusatrice di Assange

Anna Ardin da una pagina Web della Uppsala Universitet

L'attivista svedese Anna Ardin
e i contatti coi dissidenti cubani
sotto la lente di decine di blog
«E' una spia pagata dagli Usa»

Per l'eroina no-global Naomi Klein è una ragazza capricciosa ingaggiata
dall'America per giustificare l'arresto di Assange. Contro di lei si sono
scatenati persino l'icona femminista Naomi Wolf e il gruppo europeo "Women
Against Rape". Il quotidiano cubano Granma la chiama "Anna la cubana". «La
Ardin è una collaboratrice della Cia- attacca l'organo ufficiale del Partito
Comunista- attivissima in Rete». Lei, una delle due donne che ha incastrato
Assange, per ora tace. Parlano al posto suo i sostenitori di Wikileaks, che
hanno passato al setaccio la Rete a caccia di notizie sulla bionda che ha
sedotto il capo del sito: prima ha passato la notte con lui e poi l'ha
denunciato. «Una sexy-trappola», dicono i consiglieri di Julian, gli stessi che
per anni gli hanno consigliato di stare lontano dalle donne.

In Rete le notizie corrono velocissime e in queste ore ognuno sembra poter
dire la sua, tanto che - scrivono i giornali australiani - la ragazza che ha
accusato Assange di molestie sessuali e stupro avrebbe deciso di lasciare la
Svezia e smesso di collaborare con la magistratura e con il suo avvocato.
Secondo il sito australiano Crikey la Ardin si sarebbe trasferita in
Cisgiordania nell'ambito di un'iniziativa cristiana per portare la pace tra
israeliani e palestinesi. Anna si troverebbe ora a Yanoun, un paesino vicino
alla contestata barriera di separazione tra stato ebraico e Territori.

Tutto quello che si sa veramente di Anna Ardin, è che è una femminista
trentenne, già addetta stampa del gruppo cristiano Brotherhood Movement, con un
passato da militante nella Ong Olof Palme Center e una passione per viaggi che
l'ha portata più volte in America Latina: prima in Argentina e poi a Cuba. Il
resto è avvolto nella cyber-nebbia. Si sarebbe laureata a l'Avana, Anna, e sull'
isola- scrive il Miami Herald- «avrebbe anche incontrato i dissidenti come
rappresentante dei socialdemocratici svedesi». Un punto a favore di chi tifa
per il complotto.

La caccia di Anna- ex sostenitrice di Wikileaks- è scattata mesi prima dell'
incontro. Il convegno a Stoccolma in cui ha conosciuto Assange l'aveva
organizzato lei. Mac McKinney, un blogger americano, ha postato due messaggi
Twitter che Anna ha spedito nei giorni in cui è stata a letto con Julian, il 14
agosto: «E' la persona più cool del mondo». E ancora: «E' fantastico». La
denuncia per molestie è scattata solo una settimana più tardi, e i tweet sono
scomparsi. Perché? E' qui che le voci si scatenano. «E' chiaro, a quel punto
sono entrati in gioco i servizi segreti», scrive il super blog All Voices. La
replica: la seconda ragazza, con cui Julian ha avuto rapporti non protetti, è
entrata in ballo solo allora. «Non c'entra affatto il Pentagono- così la Ardin
citata dal Daily Mail- Assange è un uomo con un'opinione distorta delle donne a
cui non piace farsi dire di no». Dunque, un uomo da punire, con l'aiuto dell'
avvocato super star Claes Borgström.

Per la parte più intransigente della blogosfera non basta: ad Anna, spiegano,
oltre agli uomini e i viaggi piacciono i soldi. Molto. Il suo nome- scrivono i
fan di Wikileaks citando Diario de Cuba- è legato ad un episodio di mala
gestione avvenuto nel suo periodo cubano, quando- da attivista- collaborava con
l'organizzazione dell'opposizione Arco Progresista. «Accuse infondate»,
tagliano corto dalla Olof Palme Center. E i rapporti con gli Stati Uniti? Nei
giorni scorsi- mai confermato- è spuntato un fratello che sarebbe militare in
Afghanistan. Gli irriducibili di Assange preferiscono puntare sulla pista
cubana. Lì, in mezzo ai gruppi anti-castristi, sarebbe avvenuto il primo
contatto con l'America.

«La Ardin è nota per i suoi articoli al vetriolo su siti web finanziati dall'
Usaid (l'agenzia Usa di aiuti all'estero)», attacca Granma. Secondo altri siti
la donna sarebbe in contatto con l'esule a Miami Carlos Alberto Montaner e con
le "Damas de blanco", il gruppo delle mogli e familiari dei prigionieri
politici. Il nome della Ardin compare anche su alcuni media argentini che
segnalano un blog su cui la giornalista svedese dice di essere un'ammiratrice
del governo della presidente Cristina Fernandez Kirchner: il testo è stato
pubblicato il 28 ottobre, qualche ora dopo la morte di Nestor Kirchner.

Insomma, la Ardin è nel ciclone e secondo il sito australiano Crikey- che cita
fonti svedesi- avrebbe lasciato la Svezia e smesso di collaborare con la
magistratura e con il suo avvocato. Scrive il magazine che Anna potrebbe essere
volata in Cisgiordania nell'ambito di un'iniziativa cristiana per portare la
pace tra israeliani e palestinesi. «E' a Yanoun», dice il reporter Guy Rundle.
In fuga dal cyber-ronzio, che nelle ultime ore è diventato frastuono.


con lastampa.it

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