giovedì 30 dicembre 2010

Cinema: Confessione choc di Abel Ferrara 'A Scampia compravo la droga'

"La prima volta che andai a Scampia non fu per fare sopralluoghi per il film ma per cercare la droga. Ero un tossico e in quanto tale un criminale". E' l'outing choc di Abel Ferrara, il regista newyorkese che ha raccontato al forum 'Più cultura = meno criminalita" di 'Capri, Hollywood', la sua dura esperienza personale oggi completamente superata e che tanta parte ha avuto nella sua opera.

"Anche per questo ho spettacolarizzato nei miei film la criminalità - ha detto - ero anche io uno di loro. Noi registi viviamo le storie, non solo le raccontiamo" ha spiegato Ferrara ricordando il lungo periodo trascorso a Napoli e nel quartiere ghetto di Secondigliano per la realizzazione del docu film 'Napoli, Napoli, Napoli' e poi la genesi del film 'Fratelli' "che non avrei potuto scrivere in quel periodo".

Nel suo intervento Ferrara, che aveva ammesso di essere stato anche schiavo dell'alcool, ha ricordato una frase letta sui muri di Scampia che recitava 'non vogliamo vivere solo di spaghetti'.
"E' la risposta più bella - ha sottolineato - al ministro italiano che ha detto che la cultura non si mangia".
Poi il regista ha parlato dell'influenza della famiglia nell'educazione dei giovani, puntando il suo discorso sulle responsabilità dell'individuo: "Non esiste l'equazione povertà crimine. Quando vedo i genitori che la domenica mattina portano i ragazzi ai centri commerciali e non magari a messa come accadeva nel passato, capisco molte cose. E' questo accade ormai in tutto il mondo, in Italia come in America".

All'ultima giornata del Forum, moderato dallo storico Paolo Macry, hanno partecipato anche il maestro polacco Jerzy Skolimowski, a Capri per presentare l'anteprima di 'Essential Killing' (interpretato da 'muto' Vincent Gallo, migliore attore a Venezia), Antonio Capuano e Mimmo Calopresti


con repubblica.it

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