lunedì 6 dicembre 2010

Terrore a Sharm per lo squalo assassino Spiagge chiuse dopo l'ultimo assalto mortale. Cinque le persone attaccate negli ultimi giorni

La vittima, una donna tedesca, sbranata in acqua davanti al suo hotel


IL CAIRO - Come nel film «Jaws». Spiagge chiuse fino a nuovo ordine a Sharm El Sheik, sul Mar Rosso, dopo l'ultimo attacco dello squalo che da alcuni giorni terrorizza il paradiso turistico egiziano. La vittima è una settantenne tedesca che domenica mattina stava facendo il bagno in mare davanti al suo hotel. Lo squalo le ha staccato il braccio destro e una gamba. Per lei non c'è stato nulla da fare: è morta dissanguata. Si tratta del terzo attacco in pochi giorni, il primo mortale, che ha seguito di poche ore la riapertura del mare della stazione balneare del Mar Rosso dopo il divieto, conseguenza dei primi due attacchi.

LO SQUALO KILLER - Martedì scorso uno squalo bianco di circa due metri e mezzo aveva seminato il terrore non distante dalle coste: dapprima attaccando due donne ucraine e, il giorno dopo, ferendo gravemente una coppia di russi. Due di loro hanno perso un braccio e una gamba e si trovano ancora in gravi condizioni all'ospedale del Cairo. In quell'occasione un istruttore sub era riuscito a filmare l'animale, che fra l'altro evidenziava una vistosa ferita sulla pinna caudale. Immediatamente le autorità egiziane avevano fatto scattare l'allarme. Rientrato poi giovedì, quando la guardia costiera, assieme al ministero dell'Ambiente del Cairo, aveva presentato ai media quello che per loro era «lo squalo assassino», identificato e catturato in un'operazione che aveva visto impegnata una task force di 12 studiosi e subacquei. Le immagini (qui sopra e nel video) mostravano un sanguinante squalo pinna bianca del reef sul molo, e un fiero pescatore che spalancava il muso dell'animale e metteva in mostra la spaventosa dentatura. Ma non era il «killer»: lo squalo assassino - ammesso che sia uno solo - è ancora in giro.
RIVELATORE - Due giorni fa una coppia di turisti elvetici in vacanza sul Mar Rosso ha filmato il «vero» aggressore dei mari durante un'immersione a Ras Mohammed: un esemplare di circa due metri e mezzo, con le stesse ferite sulla pinna. Come rivela il tabloid svizzero SonntagsBlick, hanno successivamente consegnato il materiale alle autorità, che lo hanno confrontato con la sequenza girata durante uno degli attacchi di inizio settimana: era lo stesso squalo. Successivamente, hanno indicato fonti locali, è stato catturato un secondo squalo nella zona dove si era verificato il primo attacco contro turisti russi: ma secondo una ong ambientalista locale, la Hurgheda Environmental Protection and Conservation Association (Hepca), neanche questo è lo squalo che ha attaccato i turisti.

ECCESSO DI CONFIDENZA CON L'UOMO - In ogni caso, a preoccupare tutti è l'anomalia di questi attacchi. Nell'arco di 350 anni ne sono stati registrati solo 9 di questo tipo. Lo squalo pinna bianca del reef, di norma, non caccia nelle acque poco profonde e men che meno attacca oggetti o esseri viventi di grandi dimensioni. Il nuovo comportamento potrebbe essere causato da un eccesso di confidenza con l'uomo e va ricercato nella pesca selvaggia, che ha impoverito il mare costringendo i predatori a cambiare abitudini, spingendosi a riva. Alcune delle vittime dei recenti attacchi, infatti, alloggiavano nello stesso albergo a Ras Nasrani. «In questa struttura vengono consegnati a coloro che praticano snorkeling dei sacchetti di pane, sacchetti che servono per alimentare gli animali selvatici, nonostante i divieti», racconta la coppia. «Così facendo i turisti attirano i pesci, ma anche gli squali».

Nessun commento:

Related Posts with Thumbnails