marocchino di 22 anni, residente a Montebelluna, nel Trevigiano, giunto in
Italia qualche anno fa con il ricongiungimento famigliare. L'uomo, pero',
respinge le accuse. A Brembate intanto nelle vicinanze della casa dei genitori
di Yara monta intanto la rabbia e compaiono cartelli xenofobi, ma il sindaco
prende le distanze.
Il marocchino lavorava come muratore nel cantiere di Mapello dove i cani delle
forze dell'ordine hanno fiutato piu' volte tracce di Yara Gambirasio, la
tredicenne di cui non si hanno notizie da ormai nove giorni, dopo essere
scomparsa del centro sportivo in cui si allenava.
L'accusa alla base del suo fermo, eseguito a bordo di una motonave che da
Genova stava andando a Tangeri, in Marocco, e' raggelante: sequestro di persona
e omicidio volontario.
Secondo quanto scirivono oggi vari quotidiani il marocchino avrebbe due
complici italiani. L'ipotesi degli investigatori, secondo il Corriere, e' che
il nordafricano avrebbe aiutato a sequestrare e far sparire la ragazzina
violentata e uccisa dagli altri due. Sempre secondo i quotidiani,
sull'identita' dei due misteriosi italiani ci sarebbe gia' piu' di una ipotesi.
Nell'interrogatorio di ieri davanti al pm, pero', il maghrebino non avrebbe
rilasciato dichiarazioni utili a individuare eventuali complici, il cui
coinvolgimento nel delitto si evincerebbe dalle intercettazioni telefoniche
sull'utenza del marocchino
Le intercettazioni sul telefonino di Mohamed Fikri - questo, secondo vari
giornali, il nome del marocchino di 22 anni fermato per l'omicidio di Yara
Gambirasio - sarebbero scattate subito dopo i controlli dei carabinieri nel
cantiere di Mapello, paese vicino a Brembate Sopra, dove lavorava il
maghrebino.
Quel giorno, Mohamed era uno dei pochi operai assenti e per questo, oltre che
per altri indizi che gli inquirenti non hanno rivelato, sono partite le
intercettazioni. Da una frase, 'Allah, perdonami, non l'ho uccisa io, non l'ho
uccisa io', gli inquirenti hanno sospettato un suo coinvolgimento nel caso Yara
insieme ad altre persone. Quando poi i carabinieri sono andati nel paese dove
risiede, Montebelluna, nel trevigiano, e hanno scoperto che stava per lasciare
l'Italia, hanno temuto che volesse darsi alla fuga. Fikri ha spiegato al pm di
aver concordato le ferie con il suo datore di lavoro padovano e di aver
comprato lunedi' a Montebelluna il biglietto per Tangeri, con rientro previsto
a febbraio.
PM: SU PRESUNTI COMPLICI ITALIANI NON HO NULLA DA DIRE - E' lapidario il
procuratore aggiunto di Bergamo Massimo Meroni, che regge le sorti della
procura orobica a proposito dell'ipotesi che nella vicenda di Yara Ganmbirasio,
siano coinvolti anche due italiani: ''Non ho nulla da dire'', si e' limitato ad
affermare il magistrato.
La notizia del fermo di un italiano era stata data quasi per certa la notte
stessa in cui era stato bloccato il marocchino sulla nave diretta in
Nordafrica. Una notizia poi smentita categoricamente ieri mattina. Secondo le
voci circolate sabato notte, e poi smentite, l'italiano sarebbe stato
intercettato dagli investigatori in Liguria contemporaneamente al fermo del
muratore nordafricano, e i due sarebbero stati poi trasferiti nella notte a
Bergamo per essere interrogati.
con libero.it
Nessun commento:
Posta un commento