mercoledì 9 marzo 2011

Ecco dove la benzina costa meno

I distributori no logo permettono risparmi tra i 5 e i 10 centesimi al litro di carburante

(Fotogramma)
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MILANO - Indipendenti. Fuori rete. No-logo. Padroncini. Benzinai del popolo. Più comunemente «pompe bianche». Sono l'alternativa al caro-petrolio per gli automobilisti, che a ogni rifornimento si vedono prosciugare il portafoglio. Sono la spina nel fianco dei gestori tradizionali, quelli che lavorano sotto le insegne e con i vincoli imposti dalle famose major del petrolio, che parlano di concorrenza sleale. Il loro punto di forza: il risparmio che garantiscono a ogni pieno di benzina o di gasolio. Si va dai 5 o 6 centesimi al litro, con punte che arrivano fino a 10 centesimi. In soldoni, per un'auto di media cilindrata: dai 3 ai 6 euro in meno per ogni pieno (praticamente, da 6 a quasi 12 mila vecchie lire).

IL FENOMENO - Il fenomeno in realtà non è nuovo. Da almeno 15 anni esiste questo particolare tipo di benzinai, ma solo oggi, sull'onda dei rincari a raffica dei carburanti, ha avuto anche l'onore delle cronache. «Sono il sintomo di un mercato vivace», dice Antonello Minciaroni, del giornale online «Quotidiano energia», «La loro presenza è destinata ad aumentare: basta guardare cos'è successo nel resto d'Europa, dove, a parte la Francia, hanno acquisito sempre più peso. In Germania, per esempio, le pompe bianche si sono conquistate il 25% del mercato. Da noi non sono più di 2.000, su un totale di 22.500 impianti tradizionali di distribuzione». Hanno ancora un peso relativo («ma cresce di mese in mese, soprattutto se si guardano i volumi di erogato, cioè i litri di carburante venduti», aggiunge Minciaroni) e le loro regioni «forti» sono Lombardia, Veneto, Toscana e Umbria, anche se ormai si possono trovare in tutta Italia, appena fuori città soprattutto lungo le strade provinciali.

DOVE SI TROVANO - Per aiutare gli automobilisti a rintracciare queste nuove fonti di risparmio, le associazioni dei consumatori hanno stilato e messo su internet un elenco di questi distributori. Ma dove sta il «trucco» che permette a questi signori di fare sconti a piacere e di lanciare la sfida alle grandi multinazionali del petrolio? «Nessun trucco e nessun segreto - spiega ancora Minciaroni - più semplicemente loro vanno a comprare benzina e gasolio all'ingrosso, extrarete, in uno dei 25 tra depositi e raffinerie dai quali tutti si riforniscono, ma dove, con i listini extrarete, il costo è inferiore dai 12 ai 15 centesimi al litro. Tolto un margine per le spese, e un minimo di utile da mettere in cassa, ecco che 5 centesimi da offrire come sconto saltano fuori facilmente. Del resto non hanno costi di marketing, di pubblicità e nemmeno grandi oneri di gestione, viste le dimensioni ridotte che hanno quasi tutti gli indipendenti».


con corriere.it

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