mercoledì 27 ottobre 2010

Anatemi indù sullo yoga nudo Un video per promuovere la rivista scatena la guerra tra puristi e innovatori. Un dossier di 34 milioni di pagine

MILANO - Certo, è bella, e non a caso è stata eletta Playmate dell'anno nel
2007 per la celebre rivista Playboy di Hugh Hefner. Sara Jean Underwood, 26
anni, somiglia un po' a Paris Hilton, è dell'Oregon ed ora ha attirato le
critiche degli attivisti indù più ferventi. La coniglietta ha innescato infatti
un vero casus belli tra puristi e innovatori dello yoga. Pomo della discordia:
l'ultimo video di Playboy nel quale la ragazza presenta alcuni esercizi e si
toglie di dosso tutte le inibizioni.

DVD SOFT PORN - Lo yoga nudo è una disciplina che si pratica, appunto, nudi.
Chi lo ha provato sostiene che non ci sia nulla di perverso. Più diffuso
all'estero che nel nostro Paese, lo yoga senza veli ha da tempo una folta
schiera di sostenitori soprattutto in America. È dunque senza veli che
l'avvenente modella americana illustra su un tappetino alcune difficili
posizioni della pratica orientale. Per pubblicizzare la nuova serie di dvd soft
porn di Playboy la giovane s'improvvisa maestra di yoga e mostra ogni
centimetro quadrato del suo corpo. Un video esageratamente provocatorio, solo
in cerca di pubblicità. La produzione non è affatto piaciuta alla comunità
indù. Che vede pericolosamente minacciato l'universo spirituale e puro dello
yoga.

CORPO E ANIMA - Dure le parole di accusa di Rajan Zed, presidente della
Universal Society of Hinduism: «La pratica antichissima e venerata dello yoga
viene usurpata da Playboy solo per fare profitto». Zed, inoltre, sottolinea:
«In questo modo viene ridicolizzato un pilastro della fede. Lo yoga è una
disciplina mentale e fisica seria nella quale l'anima umana mira a
ricongiungersi con la spiritualità universale».

INDUSTRIA - I più autorevoli yogi e diverse organizzazioni in India chiedono
al re del porno Hefner di ritirare dal catalogo tutti i prodotti legati allo
yoga. «I tentativi, sempre più frequenti, di commercializzare questa antica
sapienza, benefica per l'umanità, sono davvero offensivi», ha detto V. K.
Gupta, direttore dell'Agenzia Governativa di New Dehli, la Knowledge Digital
Library, che sta stilando un rapporto sullo yoga diventato "industria", frutto
dell'analisi di centinaia di esperti del settore. Si tratta si sintetizzare una
mole di 34 milioni di pagine. In Occidente lo yoga è diventato una vera e
propria industria; solamente negli Usa fattura ogni anno quasi 6 miliardi di
dollari. Anche grazie a poco spirituali varianti come lo yoga per cani e gatti.

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