sabato 30 ottobre 2010

Sampdoria Samp-Cassano, è rottura Chiesta la rescissione

Il club blucerchiato si è rivolto al collegio arbitrale della Lega per uscire
in anticipo dal contratto per giusta causa dopo aver messo fuori rosa il
giocatore in seguito al diverbio con il presidente Garrone. Il procuratore
Bozzo: ''E' a pezzi, si sente tradito. Sembrava tutto chiarito, poi è successo
qualcosa"

Samp-Cassano, è rottura Chiesta la rescissione

GENOVA - La Sampdoria ha chiesto al collegio arbitrale della Sampdoria la
rescissione unilaterale del
contratto con Antonio Cassano per giusta causa. La notizia filtra da ambienti
della società blucerchiata. Dopo aver messo fuori rosa l'attaccante barese, in
seguito al diverbio con il presidente Garrone, il club blucerchiato ha inviato
un telegramma al giocatore, sotto contratto fino al 2013, comunicandogli la
sospensione da qualsiasi attività agonistica. E questa mattina Cassano non era
presente a Bogliasco, dove la squadra ha effettuato la seduta di rifinitura in
vista della gara di domani pomeriggio a Cesena.

"ANTONIO SI SENTE TRADITO" - Della vicenda ha parlato in un'interista al
'Secolo XIX' il procuratore di Cassano, Beppe Bozzo. "Se questo è un modo per
liberarsi di Cassano, basta dirlo. Il ragazzo è a pezzi: l'ho sentito molto
giù, molto depresso, avvilito. Antonio in questo momento è un ragazzo
distrutto. Ha dato tantissimo alla Sampdoria ed è molto legato alla squadra.
Però adesso si sente tradito. Io, d'altra parte, ho fatto tutto quello che era
nelle mie possibilità per mettere le cose a posto. Sono venuto a Genova, ho
assistito personalmente alla telefonata tra Antonio e il presidente Garrone.
Quando me ne sono andato per me era tutto sistemato. Francamente mi sfugge la
logica delle cose. A meno che non ci si voglia liberare di Antonio. Ma allora
farebbero prima a dirlo".

IL VERBALE RIFIUTATO - Il problema
con il presidente della Samp Garrone è il rifiuto da parte di Cassano di
andare a ritirare un premio: "Voleva stare a casa con la moglie - ha spiegato
Bozzo - I soldi non sono il problema", si legge ancora sul quotidiano genovese
nella versione online. "Ero a casa di Antonio mercoledì sera e ho assistito
alla telefonata che lui ha fatto al presidente. Era tutto chiarito, si sono
lasciati bene, senza problemi, d'accordo. Evidentemente è successo qualcosa tra
la serata e la mattina successiva, perché poi sono cambiate le carte in
tavola", ha aggiunto Bozzo. Nell'intervista pubblicata oggi il procuratore di
Cassano parla del verbale che l'attaccante si sarebbe rifiutato di firmare: "Un
documento che non sta nella logica delle cose. Si sono intestarditi su questo
documento che andava al consiglio d'Amministrazione della Sampdoria. E nel
quale il presidente Garrone prendeva atto delle scuse ufficiali e formali del
giocatore. Io non mi sono opposto al documento in sè. Mi sono opposto, invece,
al sistema adottato. Hanno detto al giocatore 'devi firmare, altrimenti
facciamo filtrare la storia".

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