antidepressivi in dosi eccessive
alla Playmate morta di overdose
Alta, bionda, sexy e provocante. Anna Nicole Smith è stata una delle
conigliette di Playboy più famose degli anni '90. Personaggio spregiudicato e
controverso, animalista e ballerina in un topless bar, la Smith morì l'8
febbraio 2007 per un collasso in seguito all'uso di un mix fatale di farmaci e
droghe.
A tre anni dalla scomparsa il suo nome è tornato alla ribalta della cronaca
perchè il fidanzato e la psichiatra sono stati riconosciuti colpevoli di
cospirazione e di averle prescritto illegalmente una quantità eccessiva di
antodolorifici, antidepressivi e altri farmaci. L'ex fidanzato della Smith,
l'avvocato Haward K. Stern è stato condannato ieri dal tribunale di Los Angeles
per aver cercato di ottenere le prescrizioni sotto falso nome, mentre l'ex
psichiatra Khristine Eroshevich è stata dichiarata colpevole di cospiraziopne e
prescrizione illegale di Vicodin. Un secondo dottore, Sandeep Kapoor, è stato
assolto da ogni accusa.
Il trio si era dichiarato innocente riguardo le imputazioni di fornire
illegalmente farmaci e sostanze ad una tossicodipendente. Pochi mesi prima di
morire, la Smith aveva perso il figlio Daniel di soli vent'anni morto in
circostanze dubbie per un abuso di alcool e droga. La scomparsa del primogenito
gettò Anna Nicole nella depressione più nera, che la costrinse ad un uso
abituale di antidepressivi. Le prescirzioni di medicinali sono datate fra il
giugno 2004 e il gennaio 2007, poche settimane prima della morte della Smith.
Quando morì, gli investigatori notarono dalle prescrizioni che risalivano a
sole 5 settoimane prima, mancavano più di 600 pillole, incluse circa 450
rilassanti muscolari. In ultima analisi, è stato uno sciroppo, un potente
sonnifero cloralio idrato, a dare il colpo di grazia al mix tossico di droghe
che ha causato la morte.
Stern e Erosevich rimangono ora in libertà in attesa di un'udienza fissata il
6 di gennaio, in cui la difesa può presentrare una mozione per un nuovo
processo. Se la mozione verrà respinta il giudice può ascoltare entrambi gli
imputati, ma non è ancora chiaro quanto tempo potrebbero trascorrere in
prigione.
Negli anni '90 la Smith aveva destato scalpore anche per aver sposato a soli
26 anni il magnate texano del petrolio, Jon Howard Marshall II, di 63 anni più
vecchio di lei. Si conobbero quando lei aveva 23 anni nello strip club Gigi di
Huston dove lei lavorava come ballerina. Dopo la morte di Marshall negli anni a
venire la Smith, che aveva ereditato l'intero patrimonio calcolato in 1,6
miliardi di dollari, fu coinvolta in una strenua battaglia legale intentata dal
primogenito del magnate. Quando morì l'8 febbraio del 2007 la battaglia legale
per il patrimonio era ancora in corso ed è stata portata avanti da Stern,
l'esecutore del testamento. La Corte Suprema americana solo recentemente ha
accettato di ascoltare un altro ricorso nel caso.
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