GENOVA- Prima Antonio Cassano è stato messo fuori rosa: niente allenamenti né
partite con la Sampdoria. Poi ha ricevuto indirettamente la notizia dell'avvio
della procedura per il suo «licenziamento» dopo la lite col presidente Garrone,
pare per una questione d'ingaggio. Poi l'ufficialità: tra la Sampdoria e
Cassano è finita. Malissimo. E già si parla di un passaggio alla Juventus del
suo ex allenatore Gigi Delneri e soprattutto dell'ex direttore generale doriano
Giuseppe Marotta.
FUORI ROSA - La decisione di estromettere l'attaccante dalla rosa era stata
presa dopo che il club aveva «attivato presso gli organi competenti le
richieste per i conseguenti provvedimenti disciplinari» nei suoi confronti. Era
stata la stessa società a comunicarlo, «in riferimento all'episodio accaduto
nella giornata di martedì 26 c.m. presso il centro sportivo "Gloriano Mugnaini"
durante il quale il calciatore Antonio Cassano ha tenuto un comportamento
gravemente offensivo e irrispettoso nei confronti del presidente dott. Riccardo
Garrone». Sarà il collegio arbitrale della Lega a decidere se il giocatore
dovrà essere multato, se non potrà prendere parte per un determinato periodo
alle gare ufficiali oppure se dovrà avvenire la rescissione del contratto con
la Sampdoria. In questo periodo Cassano non percepirà lo stipendio.
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«ANTONIO E' A PEZZI» - «Se questo è un modo per liberarsi di Cassano, basta
dirlo». A parlare del caso che vede protagonista Fantantonio è il suo
procuratore Beppe Bozzo in un'intervista pubblicata dal Secolo XIX, nella quale
spiega che il giocatore «è a pezzi». «L'ho sentito molto giù, molto depresso,
avvilito. Antonio in questo momento è un ragazzo distrutto. Antonio ha dato
tantissimo alla Sampdoria ed è molto legato alla squadra. Però adesso si sente
tradito - spiega Bozzo -. Io, d'altra parte, ho fatto tutto quello che era
nelle mie possibilità per mettere le cose a posto. Sono venuto a Genova, ho
assistito personalmente alla telefonata tra Antonio e il presidente Garrone.
Quando me ne sono andato per me era tutto sistemato. Francamente mi sfugge la
logica delle cose. A meno che non ci si voglia liberare di Antonio. Ma allora
farebbero prima a dirlo». All'origine del problema sorto col presidente della
Sampdoria il rifiuto da parte di Cassano di andare a ritirare un premio.
«Voleva stare a casa con la moglie - spiega Bozzo - i soldi non sono il
problema». Secondo il procuratore l'attaccante ed il patron della Samp si erano
chiariti in una telefonata, mercoledì sera. «Io ero a casa di Antonio mercoledì
sera - dice Bozzo - e ho assistito alla telefonata che lui ha fatto al
presidente. Era tutto chiarito, si sono lasciati bene, senza problemi,
d'accordo. Evidentemente è successo qualcosa tra la serata e la mattina
successiva perchè poi sono cambiate le carte in tavola». Nell'intervista il
procuratore di Cassano parla del verbale che l'attaccante si sarebbe rifiutato
di firmare: «Un documento che non sta nella logica delle cose. Si sono
intestarditi su questo documento - dice il procuratore - che andava al
consiglio d'amministrazione della Sampdoria. E nel quale il presidente Garrone
prendeva atto delle scuse ufficiali e formali del giocatore. Io non mi sono
opposto al documento in sè. Mi sono opposto invece al sistema adottato. Hanno
detto al giocatore 'devi firmare sennò facciamo filtrare la storia».
LA JUVENTUS - Con tutta probabilità, dietro al litigio tra Antonio Cassano e
il patron della Sampdoria Riccardo Garrone ci sarebbe anche l'ingaggio di
Fantantonio e, sullo sfondo, la possibile cessione del fantasista blucerchiato
alla Juventus. Sono boatos per il momento, ma più passano le ore e più
aumentano le conferme. Ai campi di Bogliasco si ricostruisce così la violenta
lite Cassano- Garrone: Il fantasista blucerchiato aveva già avuto sentore della
possibilità di una riduzione del suo ingaggio decisa dai vertici della società.
La conferma è arrivata proprio martedì. Così, quando negli spogliatoi del
Mugnaini di Bogliasco, Garrone ha chiesto a Cassano di partecipare a un evento,
Fantantonio ha rivolto al suo presidente un volgarissimo epiteto. Sempre
secondo le indiscrezioni, poco dopo, in una saletta, si sono incontrati
Cassano, il team manager della Samp Giorgio Ajazzone e il d.s. Doriano Tosi.
Mancava, e c'è chi sottolinea che l'assenza fosse voluta, il direttore generale
Sergio Gasparin. In quella riunione sarebbe stato presentato a Cassano un
verbale che il giocatore non ha firmato. Una lettera di scuse oppure
l'accettazione, in forma di «penitenza» per la volgarità rivolta a Garrone, di
una sostanziale riduzione d'ingaggio che avrebbe portato la remunerazione annua
di Fantantonio a «soli» 800 mila euro?
IL REAL MADRID - Di certo, la richiesta di rescissione del contratto che abbia
come causa un insulto avrebbe basi poco solide, come dice il leader dei
procuratori Pasqualin. La rescissione del contratto di Antonio Cassano
consentirebbe alla società un sostanziale risparmio. Ma c'è di più. In caso di
cessione del cartellino, il Real Madrid (squadra dalla quale l'allora d.g.
Beppe Marotta, con un'operazione finanziario-calcistica da manuale prelevò il
fantasista a costo zero) non potrebbe vantare l'esazione del 20% sul prezzo
pagato per il giocatore. Cessione che potrebbe concretizzare quelle ipotesi che
vogliono, ormai da tempo, Cassano alla Juventus. È per questo che Marotta, oggi
d.g. dei bianconeri, avrebbe già acquistato il biglietto per Madrid, viaggio
che potrebbe essere effettuato già lunedì.
Redazione online
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