martedì 26 ottobre 2010

Il verdetto: due giornate a Krasic Ricorso della Juve: «Violenza mediatica» Il presidente bianconero: «Stiamo crescendo e probabilmente torniamo a essere temuti»

MILANO - Un «abile tuffo da parte di Krasic che non è mai venuto in contatto
con l'altro giocatore nell'area di rigore durante la partita contro il
Bologna»: la simulazione nel match di domenica costa al giocatore serbo due
giornate di squalifica. Il giudice sportivo, dopo aver visionato le immagini
televisive, sottolinea come «nell'esclusione di ogni ragionevole dubbio, i due
calciatori non vennero in alcun modo a contatto e che l'arbitro fu indotto in
errore da un abile 'tuffo' in avanti effettuato dal calciatore bianconero
(l'innaturale 'trascimento' del piede sinistro ne evidenzia ulteriormente
l'intento ingannevole»). Di fronte «a questa evidente simulazione», il giudice
sportivo ha punito la condotta antisportiva con il minimo della pena, cioè due
giornate di squalifica. Krasic salterà quindi la partita contro il Milan e
quella contro il Cesena

Il tuffo di Krasic Il tuffo di Krasic Il tuffo di Krasic Il tuffo di
Krasic Il tuffo di Krasic Il tuffo di Krasic Il tuffo di Krasic Il
tuffo di Krasic

RICORSO - La Juventus però farà ricorso. Secondo il direttore generale
bianconero Beppe Marotta, «la decisione del giudice è fortemente iniqua». In
precedenza, era intervenuto anche il presidente della Juventus, Andrea Agnelli,
secondo il quale dopo l'episodio di Bologna c'è stata «violenza mediatica». «La
Juventus sta crescendo e probabilmente torniamo a essere temuti», ha detto
Agnelli, replicando a chi gli ha ricordato il giudizio di Fabio Capello,
secondo cui nel campionato italiano chi simula viene premiato. «È da domenica
pomeriggio che abbiamo allertato i nostri legali alla luce della violenza
mediatica che si è scatenata con giudizi di alcuni giornalisti basati
sull'etnia del giocatore. Siamo convinti che il comportamento di Krasic sia
stato quello di una persona corretta, di un grandissimo campione che ha
preferito la serie A alla Premier League, quindi un giocatore che andrebbe
tutelato sia in campo sia fuori. Stiamo valutando il deferimento, non se c'era
o non c'era il rigore. C'era un rigore altrettanto netto su Iaquinta. Il rigore
su Krasic non c'era, ma nemmeno l'esigenza di tale pressione mediatica sul
giocatore, che nelle medesime situazioni ogni partita riceve 4-5 calcioni», ha
aggiunto Agnelli.

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AMMONIZIONE - L'aver stabilito da parte del giudice sportivo che Krasic si è
tuffato per ottenere il rigore non è però valso a 'salvare' il difensore
bolognese Portanova dall'ammonizione (la terza) che adesso comporta la diffida:
l'arbitro De Marco aveva estratto il giallo, il giudice Tosel - lo stesso che
ha squalificato per due giornate Krasic per simulazione - ha confermato
l'ammonizione inserendo il difensore bolognese in diffida. Il Bologna non può
neanche presentare un ricorso per togliere la sanzione al difensore, non
essendo previsto l'uso della prova televisiva per questo tipo di sanzione.

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