martedì 26 ottobre 2010

Comunità Angolana in Roma Rotating Header Image Sorpresa, Luanda (capitale dell’Angola) è la città più cara al mondo

Novità dalla classifica Mercer sul costo della vita per non residenti e
turisti. La capitale dell'Angola detronizza Tokio. Nella top ten altre 2
metropoli africane. Milano 15ma, Roma 26ma, subito davanti a New York

L'anno scorso non era neppure tra le cinquanta città più care del mondo,
eppure quest'anno Luanda, la capitale dell'Angola, ha detronizzato Tokyo,
collocandosi al primo posto nella classifica di Mercer, che ogni anno pubblica
l'Indagine sul Costo della vita per non residenti e turisti. Nonostante in
Angola i due terzi dei cittadini guadagnino meno di due dollari al giorno,
spiegano gli analisti di Mercer, la città negli ultimi anni è stata molto
avvantaggiata dal boom petrolifero, attraendo un numero sempre maggiore di
investimenti stranieri.

Il che significa che attualmente l'affitto di un appartamento di lusso con due
camere da letto costa l'equivalente di 7.000 dollari al mese, mentre un pasto
consumato in un fast food può arrivare a 17,50 dollari. Luanda non è la sola
città africana nella top ten riservata agli stranieri (si tratta cioè delle
città più costose per chi viene da fuori, e arriva per motivi di lavoro o per
turismo): al terzo posto c'è N'djamena, capitale del Ciad, anche in questo caso
una nuova entrata tra le prime 50, e al settimo Libreville, capitale del Gabon.
La prima città italiana è Milano, al quindicesimo posto, mentre Roma è al
ventiseiesimo (e precede New Yorkm, al ventisettesimo).

Ma essere tra le più costose città del mondo per gli stranieri non si traduce
sempre in un indicatore di ricchezza: N'djamena, ricorda Mercer, "ha un alto
costo della vita dovuto agli anni della guerra civile, che ha scoraggiato gli
investitori stranieri". E quindi è la difficoltà a procurarsi il necessario che
rende così caro tutto: un caffè, per esempio, costa in media 3,12 dollari; in
Ciad l'80% della popolazione vive sotto la linea della povertà. Mentre a
Libreville, città che gode di un fiorente commercio del legname, è la
difficoltà a reperire beni e servizi di tipi occidentali che rende tutto molto
caro: un pasto al fast food può arrivare a costare 27 dollari, ma si tratta
chiaramente di uno svantaggio dovuto probabilmente alla scarsa adattabilità
degli stranieri che vi si recano per lavoro, e che non sanno rinunciare a cibi
e bevande che sono abituati a consumare nel loro Paese.

Le altre città africane presenti nella classifica, che quest'anno include 214
città di tutto il mondo, e che mette a confronto oltre 200 tra beni e servizi,
tra i quali gli affitti, i trasporti, il cibo, l'abbigliamento e i servizi per
il tempo libero, sono Victoria (tredicesima), alle Seychelles, Niamey nel Niger
(ventitreesima), Dakar, in Senegal (trentaduesima). Mentre le città del
Sudafrica, in passato molto più in alto nella classifica, finiscono tra le
ultime: Johannesburg è 151esima e Cape Town 171esima. La città meno cara del
continente africano è la capitale dell'Etiopia, Addis Abeba (208).

Sia pure spostata al secondo posto, Tokyo rimane estremamente costosa per i
viaggiatori stranieri, soprattutto a causa del rafforzamento dello yen. E al
sesto posto c'è un'altra città giapponese, Osaka, che, come la capitale, ospita
moltissimi lavoratori stranieri, il che ha fatto notevolmente lievitare il
prezzo degli appartamenti.

Due suggerimenti per i turisti: mai al fast food a Ginevra, mai caffè a Mosca.
Un pasto medio al fast food nella città svizzera sfiora gli 11 dollari, mentre
un caffè nella capitale russa può arrivare all'equivalente di 8,29 dollari: si
tratta della tazzina più cara del mondo, attualmente. E' meglio evitare il
caffè anche a Copenaghen (al decimo posto): potrebbero chiedervi l'equivalente
di oltre sei dollari. Del resto la capitale danese offre a tutti (stranieri e
cittadini) beni e servizi che riflettono una eccellente qualità della vita, a
differenza delle città africane prime in classifica.

In Europa le città più care dopo Copenaghen sono Oslo (undicesima) e Milano
(quindicesima). Non è la prima volta, informano gli autori dello studio, "che
Milano viene criticata in ambito internazionale per essere tutt'altro che
cheap, specie per i turisti. Già a febbraio l'inglese Daily Telegraph,
riportando i risultati di una ricerca di Trivago, stigmatizzava l'aumento delle
tariffe medie degli hotel". "Grazie anche a Expo 2015 potremo finalmente
incidere in maniera significativa sulla ricettività di Milano, specie per i
giovani, incrementando da una parte gli ostelli, dall'altra gli alberghi in cui
è possibile pernottare spendendo non più di 50 euro. – commenta l'assessore
alle Attività Produttive del Comune di Milano, Giovanni Terzi – Sotto questo
punto di vista Milano può fare molto di più, anzi deve fare di più. Quanto alle
lamentele sui prezzi alti praticati dai commercianti, non bisogna sottovalutare
il malcostume diffuso per cui ad esempio il caffè, che generalmente costa un
euro, viene fatto pagare il quadruplo agli stranieri. Queste astuzie di pochi
rovinano purtroppo il lavoro di molti. Pertanto ci stiamo impegnando a
combatterle". Londra e Parigi sono diciassettesime, Berna ventiduesima, seguono
Roma (ventiseiesima), Vienna, San Pietroburgo, Amsterdam, Baku, Dublino,
Istanbul, Barcellona, Francoforte, Madrid e Lisbona. Mentre le più convenienti
rimangono le città dell'Est: in coda nella classifica Budapest (94), Varsavia
(96), Tallinn (115), Sarajevo (196), Skopje (197).

Anche nel continente americano, come in Africa, lo sviluppo economico ha
cambiato la graduatoria: San Paolo (21) diventa la prima città americana, forte
dello straordinario boom sperimentato dal Brasile negli ultimi anni, e Rio de
Janeiro sale al ventinovesimo posto, solo due posti dopo New York. L'Avana
arriva al quarantacinquesimo posto, poi ci sono Bogotà e Brasilia. Mentre gli
Stati Uniti riescono a piazzare la seconda città, Los Angeles, solo al
cinquantacinquesimo posto. Le città del Canada rimangono ampiamente abbordabili
per i turisti: la prima città in classifica è Vancouver, solo al
settantacinquesimo posto; seguono Toronto (76), Montreal (98) e Ottawa,
addirittura centotrentaseiesima. In Asia-Pacifico le metropoli asiatiche sono
nei primi posti: Hong Kong all'ottavo, Singapore all'undicesimo, Seul al
quattordicesimo, Pechino al quattordicesimo. New Delhi arriva solo all'
ottantacinquesimo posto, mentre in Australia la prima è Sidney (24), seguita da
Melbourne (33) e Brisbane (55). La Nuova Zelanda rimane alla portata di tutti:
Auckland, la città più cara, è al centoquarantanovesimo posto, Wellington al
numero 163.

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