sabato 27 novembre 2010

Veline e politica: Roma Assunzioni all'Atac, il sindaco chiede commissione d'inchiesta

Esplode il caso delle chiamate dirette all'azienda trasporti. Nel lungo elenco amici, mogli e parenti dei vertici della società. Alemanno sollecita un'indagine interna. Valeriani (Pd) annuncia un esposto alla Corte dei conti. Il Codacons annnucia un ricorso

Diventano un caso politico le assunzioni di parenti, mogli e amici all'Atac. Il primo ad intervenire è lo stesso sindaco. 'In relazione all'articolo pubblicato da Repubblica Roma relativo all'azienda Atac", si legge in una nota del Campidoglio riferita a presunte assunzioni clientelari nell'azienda di trasporto, "il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha dato mandato al nuovo amministratore delegato, Maurizio Basile, di procedere a un'inchiesta interna per verificare la veridicità di quanto pubblicato, controllando i criteri di assunzione che sono stati utilizzati dalle precedenti amministrazioni nell'ultimo decennio. I risultati di questa verifica saranno presentati dall'amministratore delegato entro massimo 15 giorni, adottando le iniziative conseguenti.

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A gennaio sarà presentato il nuovo piano industriale di Atac attraverso il quale si garantirà il processo di riassetto dell'azienda di trasporto pubblico romano".

Esposto alla Corte dei conti Nella vicenda interviene a gamba tesa il consigliere capitolino del Pd, Massimiliano Valeriani "E' incredibile il declino non solo Economico, ma anche morale delle aziende del gruppo Campidoglio oramai da due anni e mezzo. Dopo le note vicende in ama adesso è la volta di Atac le cui 800 e passa assunzioni hanno fatto lievitare di circa 50 milioni di euro i costi dell'azienda. Di questa triste vicenda l'aspetto più rilevante che sembra emergere è la fitta rete di parentopoli e affiliati politici fino alla nota di colore di una cubista molto nota nei locali notturni romani. Mi auguro che al più presto alemanno dica qualcosa. Tale situazione è così eclatante che sicuramente raccoglierà le attenzioni della Corte dei conti ed io stesso preparerò un esposto".

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La richiesta di dimissioni "La questione delle assunzioni atac colma ogni misura. In quindici anni le aziende comunali non hanno mai sfiorato il fallimento. Questo sindaco ci ha messo solo due anni e mezzo per portarle al tracollo. Il poltronificio di alemanno era già scandaloso, con personaggi inquietanti provenienti dalla galassia dell'estrema destra e figure intoccabili premiate con stipendi d'oro per non si sa bene cosa". Lo dichiara, in una nota, il consigliere provinciale del Pd, Pino Battaglia.
"Il punto è che non solo si assume massicciamente e in modo non trasparente ma si affidano a persone incompetenti posizioni dirigenziali e posti di comando- continua Battaglia- se, conseguenza prevedibile, questa gestione scellerata porta al rischio collasso aziende comunali dove lavorano migliaia di persone e la qualità del servizio è penosa, allora la soluzione non può essere che una: le dimissioni di un sindaco la cui amministrazione verrà ricordata come imbarazzante e triste pagina della storia di questa città".

Insulto ai romani Comincia ad essere chiara a tutti l'accezione che il centrodestra, e in particolare gli Alemanno boys, hanno del concetto di servizio pubblico: un luogo dove, a spese del 'pubblico', cioè tutti quanti noi, rendere un servizio a coniugi, parenti, figli, affini e conoscenti vari". Lo dichiara in una nota il segretario regionale dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio.

"La risposta a tutti quelli che si chiedevano da dove venisse il deficit che sta portando l'Atac sull'orlo del fallimento, e in particolare a coloro che dai banchi della maggioranza comunale si sono affrettati a scaricare le colpe sulle giunte precedenti, è semplice: 854 assunzioni per chiamata diretta negli ultimi 2 anni, per un costo di 50 milioni di euro l´anno. E nella lista ci sono tutti: congiunti dei dirigenti Atac, amministratori vicini politicamente all'amministratore delegato Adalberto Bertucci, parenti degli assessori, persino una cubista promossa alla segreteria della direzione industriale - aggiunge - Un insulto a tutti i romani, coloro che usufruiscono di mezzi pubblici sempre più scadenti, coloro che hanno figli in cerca di occupazione, coloro che passano la vita a studiare e si vedono scavalcare nella ricerca di un impiego da persone che possono mettere nel curriculum solo le famigerate 'conoscenze'. Uno scandalo che non concede margini di difesa. Oltre ai vertici Atac dovrebbero rassegnare le dimissioni anche Alemanno e tutta la sua giunta".

"Non aumentate il biglietto del bus" "Lo scandalo delle assunzioni di parenti e amici, e addirittura di una cubista nell'Atac di Alemanno è davvero vergognoso. Soprattutto perchè l'azienda è a rischio fallimento e nei prossimi mesi il sindaco sarà costretto ad aumentare il biglietto ai romani per ripianare questo deficit". Lo afferma in una nota il coordinatore romano del Pd, Marco Miccoli.
"Ma il sindaco sappia che il Pd si batterà in ogni modo per evitare che i debiti dell'Atac, causati da assunzioni vergognose, vengano ripianati dai cittadini già tartassati dalle tasse di Alemanno e Berlusconi. Se i manager dell'Atac vogliono le cubiste - conclude Miccoli - se le paghino con i loro soldi".

IL RICORSO CODACONS "Uno scandalo assurdo che danneggia in modo diretto i cittadini e gli utenti del trasporto pubblico capitolino. Così il presidente Codacons, Carlo Rienzi, commenta il quadro emerso dall'inchiesta pubblicata su "La Repubblica".

"Se confermati i fatti descritti, è evidente come la nomina di soggetti a cariche importanti e strategiche per il trasporto pubblico, se non basata su requisiti di merito e di capacità, finisce per ripercuotersi in modo negativo sulla qualità del servizio reso e, quindi, sugli utenti finali - continua - E' bene ricordare che sono proprio gli stessi utenti a bocciare la qualità del trasporto pubblico romano, considerato il più evidente punto debole di Roma - prosegue Rienzi - Vogliamo ora capire se l'insoddisfazione dei cittadini verso il servizio fornito da Atac possa essere riconducibile proprio alle nomine clientelari disposte negli ultimi anni. A tal fine presenteremo un esposto alla Corte dei Conti, affinché faccia chiarezza sulla vicenda punendo severamente eventuali illegalità".

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