martedì 26 ottobre 2010

Salute: Il sale "buono" che aiuta il cuore Aumentare il consumo di potassio potrebbe ridurre la pressione tanto quanto dimezzare il sale in tavola

MILANO - Il potassio come "antipertensivo naturale": lo propongono alcuni
ricercatori tedeschi dopo aver misurato l'introito di sali di potassio in 21
Paesi, dimostrando che aumentarne il consumo potrebbe ridurre la pressione
della popolazione tanto quanto dimezzare il sale "cattivo", ovvero quello da
cucina abitualmente usato ogni giorno.

STUDIO - Linda van Mierlo, ricercatrice all'università tedesca di Wageningen,
assieme ai suoi collaboratori ha misurato il consumo di potassio in 21 Paesi,
dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Nuova Zelanda all'Olanda: i risultati,
pubblicati sugli Archives of Internal Medicine, dimostrano che l'apporto
giornaliero di potassio varia da 1.7 a 3.7 grammi al giorno, ovvero parecchio
meno rispetto ai 4.7 grammi raccomandati. «Se il consumo di potassio aumentasse
fino al livello consigliato, la pressione sistolica dei cittadini di questi
Paesi calerebbe, con un effetto paragonabile alla riduzione di 4 grammi al
giorno di sale. Il bilancio fra introito di potassio e introito di sodio è
infatti basilare nella prevenzionedell'ipertensione», dice la van Mierlo.

POTASSIO - Non è la prima volta che il rapporto sodio/potassio viene indicato
come un elemento chiave nella regolazione della pressione sanguigna. Il sodio
fa salire la pressione perché richiama liquidi nel circolo sanguigno,
aumentando la "fatica" del cuore e dell'apparato cardiovascolare; il potassio
agisce invece da contraltare, favorendo il riassorbimento del sodio e
migliorando la funzionalità cardiovascolare in generale. Già in passato altri
studi hanno testimoniato a favore di un ruolo antipertensivo del potassio: si è
visto, ad esempio, che i soggetti con valori di potassio più bassi sono a
rischio di sviluppare ipertensione; o, ancora, che a maggiori quantità di
potassio in circolo si associa un minor pericolo di sviluppare problemi
cardiovascolari. Di conseguenza, si sente sempre più spesso consigliare di
stare attenti non solo alla riduzione del sale in tavola (secondo
l'Organizzazione Mondiale della Sanità non si dovrebbero superare i 5 grammi al
giorno, ma anche nel nostro Paese siamo abbondantemente attorno al doppio, ma
anche a garantirsi un buon apporto di potassio. «Ridurre il sale e aumentare il
potassio sono entrambi metodi validi per tenere la pressione sotto controllo»,
ribadisce la van Mierlo. Come riuscire a introdurre potassio in abbondanza?
Attraverso la frutta e la verdura, che ne sono le fonti principali e sono tra
l'altro povere di sodio: sì quindi a banane, arance, albicocche, legumi,
patate, spinaci. Da evitare invece i cibi lavorati industrialmente: i processi
di trasformazione possono modificare i contenuti di potassio dell'alimento e
generalmente aumentano quelli di sodio.

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