Tg1, cala la raccolta pubblicitaria Minzolini: «Scemenze dal Pd»
MILANO - La raccolta pubblicitaria attorno al Tg1 ha perso quasi il 20% (una
percentuale pari a circa tre milioni) nel trimestre luglio-settembre rispetto
allo stesso perioso dell'anno precedente. «A quanto ci risulta - spiega in una
nota Matteo Orfini, responsabile Cultura e Informazione del Pd - la raccolta
pubblicitaria legata all'edizione principale del Tg1 è caduta, in un anno, di
quasi il 20% in termini di investimenti netti, cosa che non è accaduta per Tg2
e Tg3 che invece registrano una crescita (sarebbero rispettivamente a +9% e a
+1%, ndr). E tutto ciò avviene in una situazione di grande preoccupazione per i
conti dell'azienda». Orfini cita i dati non ufficiali della Sipra, la
concessionaria per la pubblicità commerciale sulla Rai.
«LA SIPRA VENGA IN VIGILANZA» - «Piacerebbe sapere come il conclamato calo di
ascolti del Tg1 abbia influito sulle entrate pubblicitarie raccolta dalla Sipra
per la Rai» rileva ora il senatore del Pd Vincenzo Vita della commissione di
Vigilanza, annunciando che chiederà l'audizione dei vertici della
concessionaria pubblicitaria pubblica in commissione di Vigilanza.
LA REPLICA DI MINZOLINI - Non si fa attendere però la replica di Minzolini
alle parole di Orfini e Vita: «Leggo le dichiarazioni degli onorevoli Orfini e
Vita, un cumulo di scemenze. Li inviterei a leggere bene i dati prima di
prendere lucciole per lanterne».
IL PIANO INDUSTRIALE - Nel pomeriggio, intanto, riprende il confronto sul
piano industriale della Rai tra azienda e sindacati. Durante l'incontro di
lunedì il direttore generale Mauro Masi ha annunciato ai sindacati una serie di
misure per razionalizzare costi e spese. Subito un taglio del 20% degli appalti
esterni, delle consulenze, delle trasferte, delle auto blu. Sarà inoltre
attuato il blocco del turn over e delle retribuzioni.
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