martedì 23 novembre 2010

Amici 10 e la legge del Ct

ROMA
Ricordate quel divertente e divertito personaggio che l'anno scorso sparigliò
spesso l'andamento della trasmissione con le sue uscite spesso eccessive (gli
americani direbbero "balooney"), qualche volta azzeccate, raramente
fondamentali per lo sviluppo del programma ("la musica si vede e non si
sente"...)? Il suo nome è Charlie Rapino e sui blog che si occupano di "Amici"
non è difficile trovare i soliti "ignoti" (caramella 86, cecio92, sdruz 91,
spelalla ecc.ecc.) che, dietro sigle che impediscono al lettore di mandarli
sonoramente a quel paese, sproloquiano senza avere la minima conoscenza della
grammatica italiana, della costruzione di un linguaggio e quindi di un racconto
televisivo. Soprattutto questi ragazzini (perché di ragazzini si tratta) non si
rendono conto di quanto cadano nel ridicolo. Questi minus-habens sbrodoloni
oggi parlano di Charlie Rapino, ieri di altri personaggi che hanno fatto parte
della trasmissione lamentandone la NON presenza o, nel migliore dei casi,
inveendo contro gli autori che non capiscono nulla. Eh sì. Purtroppo in Italia
la figura del CT omniscente, del tuttologo, di colui che "se ci fossi stato io
sarebbe stata tutta un'altra cosa", soffre di una malattia endemica e colpisce
da piccoli. Non se ne viene a capo e soprattutto, seppur questi anni duemila
stiano già consumando il primo decennio, la mamma degli imbecilli è tutti i
giorni (tutti i santi giorni) incinta.

Rudy rules
Di Rapino si ricorderà la frase "Emma Rules" (Emma comanda) riferita alla sua
preferita e oggi, il suo testimone di sparigliatore - ma questa volta siamo di
fronte a un signore che qualche idea chiara ce l'ha - è passato a Rudy Zerbi. L'
ex presidente di Sony Music Italia in questi giorni sta facendo un mazzo così a
Virginio. Se all'inizio non avevo capito il perché di tanta tigna nei confronti
del ragazzo oggi, avendo seguito qualche puntata del settimanale ed essendo
presente alla puntata di sabato scorso, sono d'accordo con "the bold teacher".
Virginio ha assolutamente bisogno di essere spronato, stuzzicato, pungolato,
aiutato. La sua capacità di mettere in fila le note è senza dubbio di buon
livello ma le cartucce sparate sin'ora sono poche e con poca polvere pirica.
Virginio oggi ha la possibilità di tirare fuori gli attributi (Antonio ancora
non lo ha fatto poiché l'unica cosa che gli riesce è crogiolarsi al caldo della
prima posizione in classifica) e siamo certi che accadrà. Sabato forse avremo
di fronte un ragazzo con più voglia di cantare bene sempre che le sue stesse
lacrime non lo affoghino dentro un mare di autocommiserazione. Rudy quindi
continui a spronarlo così che i suoi dictat (i suoi "rule" appunto) possano
tirar fuori il talento che in Virginio c'è.

Grazia, Graziella e... grazie a...
Vi confesso che sono rimasto molto male e colpito quando "out of the blue"
sono apparse le tre aspiranti Antonella, Marta e Maddalena. Qualcuno tra il
pubblico ha escalmato: "ecco sono arrivate Grazia, Graziella e Grazie al…" .
Ora siccome so perfettamente a cosa si riferiscono quegli ultimi puntini
sospensivi, non starò qui certamente a spiegarlo e a rifletterci su. Piuttosto
rifletto sull'innata e immediata cattiveria, mista a invidia che trasuda fra
chi avrebbe voluto essere nella scuola e non avendo i numeri per entrarvi sputa
veleno o scrive sui blog. Antonella, Marta e Maddalena hanno subito dimostrato
di essere proprietarie di vocette non comuni seppur fra le tre ho preferito la
seconda esibizione (quella di Marta per che interpretava "Roxanne") Luca Jurman
non abbia fatto un soldo di danno nel puntare su un'Antonella. Con "Listen",
pezzo eseguito da Beyoncé Knowles per il film "Dreamgirls", ha toccato la
sensibilità di molti. Staremo a vedere cosa succederà per le altre due ragazze
che non sono entrate nella scuola ma sono lì pronte per altre sfide. Sono
curioso. Intanto, mentre scriviamo, si stanno svolgendo una marea di provini
(aperti ai cantanti maschi) per trovare qualcuno che possa prendere i posti di
Alessandro Paparusso (dopo le prove di sabato non c'è stato proprio modo di
tenerlo dentro) e Stefan Di Maria Poole. Gole profonde domiciliate a Cinecittà
mi dicono che di fenomeni fino ad ora non se ne sono visti ma siamo fiduciosi.
We'll see.

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