Galoppa è pronto per l'istanza
Michele Misseri
TARANTO - La scarcerazione di Michele Misseri potrebbe essere una questione di
giorni. Il suo avvocato Daniele Galoppa - è emerso da indiscrezioni -
depositerà a breve nella cancelleria del Tribunale la richiesta di
scarcerazione per il suo assistito per sostituirla con la misura degli arresti
domiciliari. Una decisione maturata dopo l'incidente probatorio durante il
quale Michele ha rivelato di non aver assassinato Sarah e di non aver abusato
del suo corpo. Resta in piedi l'accusa i sottrazione di cadavere e non del meno
grave reato di occultamento, come era finora. Per questo ultimo reato infatti
non è prevista la misura detentiva. In mattinata intanto sono state depositate
le motivazioni del Tribunale del Riesame che nei giorni scorsi ha rigettato la
richiesta di scarcerazione di Sabrina.
INCIDENTE PROBATORIO - Durante l'incidente probatorio Michele Misseri, padre,
ha confermato le accuse nei confronti della figlia Sabrina di aver ucciso la
cuginetta Sarah Scazzi il pomeriggio del 26 agosto. Michele ha inoltre
confessato di non aver abusato sessualmente della nipotina. Sarebbero queste le
prime indiscrezioni investigative emerse dopo un lungo incidente probatorio.
LE VERSIONI DI MICHELE - Le tre diverse confessioni di Michele Misseri prima
dell'incidente probatorio, sull'omicidio della nipote.
6 ottobre: Michele Misseri si imbatte in Sarah che, alla ricerca della cugina
Sabrina, si reca nel garage dello zio, dove lui sta sistemando il trattore. L'
uomo tenta un approccio sessuale con la nipote, che respinge le avances.
Michele l'aggredisce alle spalle e con una corda la strangola. Nasconde il
cadavere, poi lo colloca nel bagagliaio della sua auto, si dirige nelle
campagne di Avetrana, denuda la salma e si lascia andare a un rapporto sessuale
completo. Depone di nuovo il cadavere in auto e, infine, lo getta in un pozzo.
L'uomo non chiama mai in causa la figlia Sabrina.
15 ottobre: Sarah arriva in casa Misseri e la cugina Sabrina la trascina nel
garage con la forza, avendo la stessa Sabrina ed il padre concordato di darle
una lezione per intimorirla ed evitare che la ragazza diffondesse in paese la
notizia delle attenzioni sessuali riservatele dallo zio, delle quali anche
Sabrina era venuta a conoscenza. Mentre quest'ultima tiene per le braccia la
cugina, Michele Misseri avvolge una corda intorno al collo di Sarah e la
strangola. Sabrina, nel momento in cui vede la cugina accasciarsi, impaurita
molla la presa e si allontana. L'uomo poi fa sparire il cadavere gettandolo nel
pozzo. Alcuni giorni dopo, tramite il suo legale, Michele Misseri fa sapere di
voler ritrattare la precedente confessione nella parte relativa agli atti
sessuali sul cadavere.
4 novembre: Sabrina e Sarah si incontrano per andare al mare e litigano, forse
per gelosia nei riguardi di un amico comune, Ivano Russo. Sabrina trascina nel
garage Sarah: la discussione degenera e lei strangola la cugina con una cintura
trovata in garage. Sabrina sale a casa ed informa il padre Michele, che stava
dormendo. L'uomo rassicura la figlia, che si allontana con l'amica Mariangela.
Michele Misseri carica la salma di Sarah in auto, si dirige in campagna, abusa
sessualmente del cadavere e, infine, lo getta nel pozzo calandolo con una
corda.
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