mercoledì 26 gennaio 2011

Fantastici 4, muore la Torcia Umana

NEW YORK

I Fantastici Quattro dicono addio alla Torcia Umana e rimangono in tre. A cinquantanni esatti dal primo numero nato dai tratti di Stan Lee, la Marvel Comics ha deciso di spegnere il fuoco di Johnny Storm. D'ora in avanti solo tre proseguiranno le loro avventure: Susie Storm, la Donna Invisibile, sorella della Torcia, Ben Grimm, La Cosa, e Mr Fantastic, Richard Reed. Anche la serie cambierà nome e diventerà un semplice «Three» ("tre" in inglese).

La Marvel non aveva fatto mistero il mese scorso che del fantastico quartetto uno dei supereroi sarebbe morto. Ecco che nel numero 587, in edicola oggi negli Stati Uniti, è la Torcia Umana a uscire dal gioco: cinquant'anni dopo essere stato colpito da un'ondata di raggi cosmici che hanno geneticamente instillato al supereroe Johnny Storm la capacità dell'autocombustione, il suo fuoco smette di bruciare.

Sul "quando" e sulle "modalità" della morte della Torcia Umana sono stati coinvolti anche i lettori. «È sempre stato così - ha spiegato John Hickman, attuale autore della serie - i nostri lettori sono sempre stati coinvolti nella vita dei supereroi. Combattono con loro, condividono le loro vittorie e le loro sconfitte». Ma per ora non è dato sapere quale sarà la morte della Torcia. I suoi creatori si limitano a rivelare che avverrà nel prossimo numero in via di pubblicazione.

La morte di uno dei supereroi non è però una novità per questa serie. È già successo a Sue Storm, la Donna Invisibile, ma era solo un trucco. Lo stesso accadde a suo marito, Mr. Fantastic, che venne creduto morto per poi ricomparire più vivo che mai in un'altra dimensione.

«Anche se non potrò mai dare per scontato che un personaggio possa tornare dalla morte - commenta Tom Brevoort, editore della collana -, perché è uno dei punti forti del mondo dei fumetti, non ho intenzione di dirvi se capiterà anche in questo caso, ma vi posso assicurare che l'evolversi della storia sarà molto, molto interessante con qualcosa che nessuno si aspetta».


con lastampa.it

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