venerdì 11 febbraio 2011

«Ho ucciso le mie figlie»Trovata una lettera di Schepp alla moglie.

Prima di suicidarsi, il padre ha scritto: «Non hanno sofferto»


Le due gemelline scomparse (Fotogramma)
Le due gemelline scomparse (Fotogramma)

MILANO - Poche parole, che se fossero vere potrebbero bastare a spegnere ogni speranza sulla sorte delle due gemelline scomparse. Nell'ultima lettera inviata alla moglie prima di uccidersi a Cerignola, il padre ha scritto infatti di averle uccise. Lo ha riferito la polizia svizzera.

LA LETTERA - «Le bambine riposano in pace, non hanno sofferto» c'è scritto anche in una delle due lettere che Matthias Schepp, il padre delle gemelline Alessia e Livia, ha scritto e inviato alla moglie Irina prima di suicidarsi. Parole che non lascerebbero molte speranze sulla sorte delle due bimbe, anche se gli investigatori proseguono tuttora le loro indagini che, ad oggi, sono almeno riuscite a ricostruire la prima parte del viaggio di Matthias Schepp: cominciato con le sue bambine e proseguito da solo. I tasselli cominciano a combaciare ma il puzzle è una figura che nessuno vorrebbe vedere e ha sullo sfondo pagine web sui veleni e gli avvelenamenti, un viaggio pianificato in posti di vacanze che ora potrebbero essere di morte. La vicenda delle ragazzine scomparse dopo essere state portate via dal padre, Matthias Schepps, morto suicida, si fa sempre più inquietante. Dall'analisi del computer di Schepps sarebbero emerse tracce di consultazione di siti Internet che destano più di una preoccupazione tra gli inquirenti: oltre ai siti sulle compagnie di navigazione tra Marsiglia e Propriano, in Corsica, l'uomo avrebbe infatti visitato alcune pagine in cui si trovano consigli e informazioni sui materiali per l'avvelenamento. E ora le paraole della lettera sembrano confermare le ultime terribili ipotesi.

TORNATO DALLA CORSICA DA SOLO - L'altra cosa che preoccupa i familiari e gli inquirenti è il fatto che Matthias Schepp sarebbe stato visto al porto di Bastia mentre si imbarcava su un traghetto per Tolone. Secondo la testimonianza, l'uomo era da solo, senza le due gemelline. La testimonianza avvalora anche l'ipotesi che l'uomo abbia inviato in Svizzera un pacco postato in un piccolo ufficio in provincia di Marsiglia. Nessuno ancora conosce il contenuto del pacco ma subito dopo l'affrancatura la targa della macchina di Schepp sarebbe stata fotografata alla barriera di Ventimiglia in entrata in Italia.

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