giovedì 9 settembre 2010

Calcio: Ibra: «Vinciamo noi, Inter seconda. La rossonera è la mia maglia più bella»

«Non mi importa se i tifosi nerazzurri mi odiano perché ora gioco nel Milan». Galliani: «Il vento è cambiato»


La presentazione ufficiale dello svedese e di Robinho

MILANO - «Sono sicuro che noi arriveremo primi e l'Inter seconda. Possiamo vincere tutto in Italia e in Europa». Se ne è detto certo Zlatan Ibrahimovic alla presentazione ufficiale sua e di Robinho con il Milan. «Ora sono nel Milan è la rivale numero 1 per noi è l'Inter, è una lotta tra queste due squadre», ha affermato Ibra. «Se mi odiano perché ora gioco nel Milan non mi interessa», ha aggiunto lo svedese. «L'Inter ormai è il passato: il presente e il futuro è il Milan. Ho sempre vinto dove sono andato e quindi i tifosi devono essere contenti di avermi avuto». Non manca una stoccata nei confronti dei nerazzurri e di Guardiola, suo allenatore al Barça: «Sono andato via dall'Inter per andare in una squadra più forte, poi sono andato via dal Barcellona perché una persona non mi voleva più. Non pensavo che il mio trasferimento fosse un'operazione fattibile, invece grazie a Berlusconi e Galliani lo è diventata. Mi ha convinto Berlusconi, ho parlato con lui e le sue parole sono state importanti. Quando vado in un club per me è sempre l'ultimo, poi possono succedere tante cose, ma il mio spirito è questo».

ROBINHO: «HO SEMPRE VOLUTO GIOCARE IN ROSSONERO» - Poi il microfono è passato a Robinho. «Ho sempre voluto giocare al Milan, che è una delle più grandi squadre europee», ha detto il brasiliano. «Cercherò di lavorare duro e vincere il più possibile. Possiamo giocare con qualsiasi formazione, se devo tornare indietro per fare segnare Ibra va bene: non conta chi segna, l'importante è che il Milan segni».

GALLIANI - Infine l'amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani. «Ibra e Robinho hanno suscitato un entusiasmo incredibile nella nostra tifoseria. È cambiato il vento, è cambiato tutto ed è avvenuto in sei giorni. È tornato l'idillio tra Berlusconi e i tifosi che c'è sempre stato, fino alla cessione di Kakà. Quella cessione è dimenticata per merito dei due nuovi arrivati». Galliani ha poi chiarito che il bilancio del Milan non è peggiora con i due nuovi arrivi: «Sono partiti altri due giocatori e sono aumentati i ricavi».

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