mercoledì 8 settembre 2010

Tg1, Garimberti scrive a Masi «Minzolini ha valicato i limiti»

Il presidente Rai: «Giudizi inopportuni, invasivi delle competenze e responsabilità di soggetti istituzionali»

La replica del direttore: «Ho sempre rispettato gli organi istituzionali»

ROMA - «Ci sono dei limiti che soprattutto l'informazione del servizio pubblico non può valicare. Ieri purtroppo sono stati valicati: ci sono stati nell'intervento del direttore Minzolini giudizi inopportuni in quanto invasivi delle competenze e responsabilità di soggetti politici e istituzionali, giudizi che impegnano il servizio pubblico e che non competono all'informazione della Rai». Così il presidente della Rai Paolo Garimberti - a quanto riferisce l'Ansa - avrebbe scritto in una lettera al direttore generale Mauro Masi a proposito dell'editoriale del direttore del Tg1 chiedendogli «un intervento diretto e immediato». «Pur non contestando, in linea di principio - scriverebbe ancora Garimberti -, il diritto di un direttore di esprimere opinioni sull'attualità».

«PROTAGONISMO INDIVIDUALE» - Garimberti avrebbe scritto inoltre a Masi che «l'esasperato protagonismo individuale, per citare testualmente la Carta, vada tempestivamente corretto nell'ambito dei tuoi doveri e delle tue competenze». E' «chiamando in causa la Carta dei doveri e degli obblighi degli operatori del servizio pubblico radiotelevisivo», quindi, che il presidente chiederebbe l'intervento del dg in un momento politico particolarmente delicato. Il presidente, sempre a quanto apprende l'Ansa da ambienti di Viale Mazzini, ricorderebbe anche di aver più volte manifestato la sua preoccupazione per la mancanza di pluralismo del Tg1 e sottolineerebbe appunto che »in questa fase politica particolarmente delicata, e che richiederebbe massimo equilibrio, tale preoccupazione ha trovato conferma».

Augusto Minzolini (Emblema)
Augusto Minzolini (Emblema)
IL CASO AL CDA - Garimberti in conclusione annuncerebbe la sua intenzione di portare il tema dell'informazione Rai in discussione nel prossimo Cda e spiegherebbe di ritenere inoltre necessario «dare tempestivamente e rigorosamente seguito a tutte quelle decisioni che sono state prese in tema di palinsesti in Consiglio di amministrazione, senza ritardi, che potrebbero anch'essi essere letti come strumentali e con valenza politica». E tra le righe sembrerebbe di leggere qui un riferimento ad Annozero.

LA CRITICA DI ZAVOLI - In precedenza, era intervenuto anche il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Sergio Zavoli. «L'editoriale di Minzolini? È fuori e lontano dal ruolo assegnato al Tg1 nell'ambito del Servizio pubblico e dei suoi doveri addentrarsi con la perentorietà di un editoriale in questioni di così delicata rilevanza politica e costituzionale, che richiederebbero un rigore speciale, cioè pluralismo, quindi completezza, e misura, quindi responsabilità».

LA REPLICA DI MINZOLINI... - In serata è arrivata la replica dello stesso direttore del Tg1: «Io sono sempre stato rispettoso delle prerogative degli organi istituzionali, a cominciare da quelle del Capo dello Stato - ha fatto sapere tramite le agenzie -. Una lettura attenta ed obiettiva dell'editoriale di ieri lo dimostra ancora una volta. Il rispetto delle prerogative degli organi istituzionali non significa però che non si possano dare valutazioni sulla situazione politica ed i suoi sviluppi. Del resto, al di sopra di tutto, c'è la Carta Costituzionale con l'articolo 21».

...E QUELLA DI MASI - «Condivido pienamente che tutti gli operatori dell'informazione del servizio pubblico radiotelevisivo, ma più in generale tutti quelli che vi lavorano, debbano astenersi dall'esporre l'Azienda a interventi anche di tipo sanzionatorio da parte degli organi di controllo - ha detto il dg della Rai, Mauro Masi rispondendo a Garimberti -. E ciò naturalmente deve estendersi a tutte le trasmissioni in palinsesto». Tuttavia, «come ho avuto modo di affermare anche pubblicamente in Commissione Parlamentare di Vigilanza, non condivido la Tua preoccupazione di una mancanza di pluralismo da parte Tg1». Masi che assicura comunque di valutare «attentamente» la missiva di Garimberti, dice di non aver «rinvenuto sinora elementi tecnico/fattuali che dimostrino» la mancanza di pluralismo.

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