giovedì 9 settembre 2010

Rogo del Corano, Washington agli americani "Pericolo attentati in tutto il mondo"

Il Dipartimento di Stato avverte i connazionali per le concrete possibilità di attentati a causa dell'iniziativa annunciata da un pastore della Florida per l'11 settembre. Obama: "Non diamo pretesti ad Al Qaeda". Dall'Afghanistan la minaccia del portavoce dei fondamentalisti: "Cristiani, vi colpiremo" . Il generale Petraeus: "Peggio di Abu Ghraib". Il segretario Onu Ban Ki-moon: "Rispetto per tutte le religioni"

Rogo del Corano, Washington agli americani "Pericolo attentati in tutto il mondo" Il cartello con cui il pastore
indica il luogo nel quale darà alle fiamme il Corano

ROMA - Il presidente Usa Barack Obama valuta con i suoi consiglieri se telefonare al pastore evangelista della Florida Terry Jones, per indurlo a recedere dal suo proposito di bruciare 200 copie del Corano 1 nel nono anniversario dell'11 settembre. La situazione si è grave. Il Dipartimento di Stato ha messo in guardia gli americani dal rischio di attentati, rilanciando lo stesso allarme che l'Interpol ha diffuso tra i 188 paesi membri dell'organizzazione di cooperazione internazionale delle polizie: è "forte la possibilità di attacchi violenti". Quasi una conferma le dichiarazioni di un portavoce dei talebani: "Se in Florida bruceranno il Corano, noi colpiremo tutti i cristiani". A Terry Jones, che oggi ha ricevuto la visita di alcuni agenti dell'Fbi, è stato anche disattivato il sito internet per aver compromesso la sicurezza nazionale. E non si arrestano le polemiche e le preoccupazioni. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon condanna come ''inaccettabile'' il piano di Jones, unendosi al coro dei leader di tutte le religioni, di capi di Stato e dello stesso presidente americano Barack Obama. Che avverte: "Non diamo un pretesto ad Al Qaeda. E non mettiamo a rischio i nostri soldati".

Agenti Fbi da Terry Jones. Secondo Cnn, l'Fbi ha fatto visita oggi al pastore Terry Jones, a Gainesville, in Florida, dove ha sede il Dove World Outrach Center. Gli agenti hanno lasciato la chiesa senza fare alcuna dichiarazione ai tanti giornalisti che da giorni assediano il posto ormai al centro dell'attenzione mondiale. L'ipotesi è che sia stato consegnato a Jones un messaggio dell'amministrazione per convincerlo a rinunciare al rogo del Corano.

I talebani: "Se bruciate il Corano...". Il sito di Cnn riporta le minacce di un portavoce dei talebani dall'Afghanistan. "Se in Florida bruceranno il Corano - avverte -, noi colpiremo tutti i cristiani, anche se sono innocenti, perché il Corano è il nostro libro sacro e non vogliamo che nessuno lo bruci".

Disattivato il sito del pastore. Il sito Internet del pastore Terry Jones è stato disattivato dal suo provider.
Il sito doverworld.org ha violato le clausole del contratto che proibiscono la diffusione di materiale che "incita alla violenza, mette in pericolo la sicurezza pubblica o compromette la sicurezza nazionale".

Ban Ki-moon: "Rispetto per tutte le religioni". Per il segretario generale dell'Onu, tutti i Paesi devono aver più rispetto per le altre religioni. ''Spero sinceramente che non avverra' niente di simile'', ha spiegato in conferenza stampa, in riferimento all'annunciato rogo di 200 copie del Corano ad opera del pastore Terry Jones.

Petraeus: "Sarebbe peggio di Abu Ghraib". A quello di Obama si aggiunge il monito del generale Petraus, comandante delle forze armate in Afghanistan, secondo il quale un gesto simile avrebbe per gli Stati Uniti lo stesso effetto delle foto degli abusi sui detenuti del carcere di Abu Ghraib.

L'appello di Giacarta. Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha inviato a Barack Obama una lettera in cui chiede di adottare provvedimenti per impedire il gesto del pastore Jones, "un progetto - si legge nella missiva - che suscita molte preoccupazioni perché potrebbe scatenare un conflitto in ambito religioso". Nella lettera Yudhoyono rammenta che Indonesia e Stati Uniti stanno costruendo un ponte tra Islam e Occidente e che se le copie del Corano venissero davvero bruciate "i nostri sforzi sarebbero vanificati".

La condanna dell'India. Anche l'India condanna l'iniziativa e invita i media nazionali a non diffondere la notizia dell'evento. "Le autorità americane hanno energicamente condannato le dichiarazioni del pastore - ha detto il ministro indiano dell'INterno, Chidambaram - i leader religiosi del mondo intero hanno condannato il suo progetto, lo condanniamo anche noi. Speriamo che le autorità americane agiscano in modo vigoroso per evitare che tale oltraggio sia commesso e, nell'attesa, invitiamo i mass media a non pubblicare o diffondere immagini di quest'atto deplorevole".

I fondamentalisti: bruciare le bandiere a stelle e strisce. Bruciare le bandiere americane davanti alle ambasciate Usa nel mondo. Questa l'iniziativa lanciata da alcuni gruppi radicali islamici e annunciata dall'ex capo del gruppo radicale Islam4UK, Anjem Choudary. Che ha già chiamato all'appello i leader di altri gruppi islamici in Belgio, Svizzera, Indonesia".

Parigi, il rettore della grande moschea invita alla calma. Un appello a "non cedere alla provocazione" è arrivato da Dalil Boubakeur, rettore dell'Istituto musulmano della Grande Moschea di Parigi, che ha invitato a non reagire all'iniziativa del pastore JOnes. "Chiedo ai miei correligionari di non cedere alla provocazione e di rispondere con saggezza, esprimendo compassione - ha detto Boubakeur - l'11 settembre è una data che addolora e rattrista tutta l'umanità, perché prendersela con i musulmani? Gli autori della strage erano terroristi, gente spregevole che non rappresenta in alcun modo l'opinione dei musulmani".

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