giovedì 12 agosto 2010

Lavazza sbarca negli Usa Parte la sfida a Nespresso

Il gruppo Lavazza sbarca negli Stati Uniti e acquista per 250 milioni di dollari circa il 7% di Green Mountain Coffee Roasters (Gmcr), protagonista del mercato americano del caffè con un tasso di crescita del 64% nel terzo trimestre 2010. Si tratta del primo tassello di una complessa operazione finanziaria e industriale lanciata negli Usa dalla società torinese guidata dall'amministratore delegato Gaetano Mele. L'obiettivo: costruire una solida alleanza in grado di battere Nespresso nel redditizio mercato del caffè espresso in cialda. L'intesa prevede che entro cinque anni Lavazza (1.093 milioni di euro di ricavi nel 2009) possa salire fino al 15% di Gmcr, società quotata al Nasdaq, consolidando così la propria posizione di secondo socio del gruppo alle spalle del fondatore Bob Stiller (18%). L'investimento potrebbe essere formalizzato già in settembre, dopo l'approvazione prevista della normativa Hart-Scott-Rodino Antitrust. Si tratta della più importante operazione all'estero mai effettuata dal gruppo Lavazza, che negli ultimi 4 anni ha effettuato una serie incalzante di acquisizioni in paesi come India, Brasile e Argentina.

In effetti tutta l'architettura dell'operazione - curata per Lavazza da Sonenshine Partners di New York e da Borghesi Colombo & Associati di Milano - sembra indicare un'alleanza industriale sempre più stretta fra Lavazza e il nuovo alleato americano. E forse non è un caso che un'azienda liquida come quella torinese (480 milioni di cassa, caso raro di posizione finanziaria netta positiva) abbia preferito affidarsi a due boutique finanziarie, piuttosto che alle grandi banche italiane per i progetti di crescita. Ad ogni modo Lavazza investirà nel gruppo americano attraverso la sottoscrizione di nuove azioni: si tratta di un aumento di capitale riservato ai torinesi che aiuterà Green Mountain a sostenere la propria espansione. In un primo momento gli italiani avranno un "osservatore" nel board della società di Waterbury, nel Vermont; in seguito, probabilmente nel 2012, la governance sarà perfezionata con l'ingresso di un consigliere indicato da Torino.

Come racconta l'ad Gaetano Mele l'intesa fra i due gruppi "è maturata nel giro di pochi mesi". Green Mountain, infatti, è leader negli Usa nel comparto del caffè americano in cialde ma non è presente all'estero "mentre noi abbiamo la tecnologia per l'espresso in cialde - precisa Mele - e siamo radicati in paesi come l'India, l'Argentina e il Brasile". Insomma, l'accordo era nell'ordine delle cose. E così, dopo aver visitato gli impianti Lavazza di Gattinara, Lawrence J. Blanford, ad e presidente di Gmcr, si è convinto a stringere.

L'alleanza si svilupperà in due tempi. In un primo momento, Gmcr distribuirà e venderà negli Usa e in Canada le attuali macchine da caffè espresso in cialde, basate sulla tecnologia di Lavazza per l'uso domestico. Intanto i due partner stanno lavorando a un secondo accordo in base al quale svilupperanno assieme nuove macchine da caffè espresso, con relative cialde, tutto prodotto ancora da Lavazza. A partire dal 2012 queste macchine affiancheranno i sistemi a cialde per il caffè filtro prodotte da Keurig, una dei principali divisioni di Gmcr. Nespresso è avvisata.

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