venerdì 17 settembre 2010

Moto Gp: Aragon. Lorenzo cerca il titolo, Rossi la vittoria

ALCANIZ (SPAGNA) - La tredicesima tappa del mondiale approda ancora una volta nel deserto, questa volta si tratta di sabbia europea. Dopo il Qatar, che ha aperto la e danze del 2010, il circo è nel nuovissimo circuito Motorland Aragon, nei pressi di Alcaniz, perla terza delle quattro tappe spagnole dell'anno. Si è già corso infatti a Jerez de la Frontera, a Barcellona e dopo Aragon, la stagione si chiuderà a Valencia. E tutti spagnoli sono i diretti contendenti ai titoli nelle classi del mondiale: Marc Marquez in 125, Toni Elias in Moto2 e Jorge Lorenzo in Motogp. Archiviata la funesta domenica del Gp di San Marino e celebrate le esequie dello sfortunato pilota Shoya Tomizawa a Asahi in Giappone, si cerca di tornare alla normalità, anche se gli strascichi delle polemiche sull'incidente di Misano sono arrivati anche qui. Quello che resta, comunque, è ancora lo sgomento, negli occhi di tutti sono rimaste le brutte immagini dello schianto costato la vita a Tomizawa. I suoi colleghi hanno voluto rendergli omaggio: tutti i piloti della Moto2 sono infatti scesi in pista con il numero di Tomizawa sulla moto.Sulla pista per le prime libere il più veloce è stato Andrea Iannone. Il pilota italiano della Speed Up ha girato in 1'56"223 precedendo lo spagnolo Julian Simon (Suter) e l'altro italiano Simone Corsi (Motobi), staccati rispettivamente di 61 e 200 millesimi. Il leader del mondiale Toni Elias (Moriwaki) ha ottenuto il quinto tempo a 481 millesimi da Iannone.

MOTOGP - I due alfieri della Yamaha, Jorge Lorenzo e Valentino Rossi, hanno provato in due momenti diversi, entrambi su moto di serie. Il fatto che non abbiano usato la pista negli stessi giorni è stato dettato da esigenze differenti di tempo, ma appare comunque strano in un momento in cui si cerca di razionalizzare i costi. Jorge Lorenzo, comunque, dall'alto dei suoi 272 punti e dai suoi risultati stagionali può dirsi abbastanza tranquillo, anche se il suo obiettivo rimane sempre il podio, giusto per non rovinare la sua media (12 podi in 12 gare, di cui 7 vittorie), ma a rovinare la festa potrebbero sempre arrivare Pedrosa e la sua Honda, vittoriosi nelle ultime due gare. Rossi, che in questa stagione non può puntare al bersaglio grosso, deve per forza ripiegare sulle ultime soddisfazioni in sella alla sua Yamaha. Intanto lo spagnolo Dani Pedrosa (Honda) ha chiuso con il miglior tempo, 1'50"506, il primo turno di prove libere, mentre Valentino Rossi, su Yamaha, è solo sesto. Alle spalle dello spagnolo, lo statunitense della Ducati Nicky Hayden, poi il leader della classifica iridata Jorge Lorenzo (Yamaha) con il terzo tempo, staccato di 0,422". Quarto riferimento per l'australiano Casey Stoner (Ducati), quinto Marco Simoncelli (Honda), che per la prima volta in questa stagione è il migliore degli italiani. Rossi ha chiuso il primo turno di prove libere sul circuito Motorland Aragon con il tempo 1'52"627 a 1'263 da Pedrosa. Ottavo tempo per Andrea Dovizioso (Honda), mentre Marco Melandri (Honda) ha chiuso all'11/o posto. Non è presente in Spagna Loris Capirossi. Il pilota imolese è stato operato lunedì scorso al mignolo della mano destra, leso dopo la caduta nel primo giro della gara di Misano, il 5 settembre.

LIBERE 125 - Nicolas Terol invece è stato il più veloce nelle prime prove libere della classe 125. Il pilota del Bancaja Aspar Aprili ha girato in 2'04"580 precedendo il connazionale della Derbi Pol Espargaro a 247 millesimi e il britannico Bradley Smith (bancaja Aspar Aprilia) a 632 millesimi. La pioggia complica la sessione, già limitata a 45 minuti, si chiude di fatto a 14 minuti dal termine. Il leader del mondiale Marc Marquez chiude addirittura in 23esima posizione con più di 10 secondi di ritardo dalla vetta: ovviamente complice la pioggia.

LA VITTORIA - Quello che ancora manca è una vittoria, soprattutto dopo il ritorno dall'incidente del Mugello. «Punto a stare con Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo - ha detto Valentino Rossi in conferenza stampa ad Aragon - anche perchè a Misano ho fatto dei buoni tempi in gara». Ma per Rossi c'è un nuovo problema all'orizzonte, quello dell'operazione alla spalla infortunata in allenamento che proprio non ne vuole sapere di guarire. «Quest'ultima parte della stagione - ha detto a proposito Vale - con 6 gare molto ravvicinate, è un ottimo banco di prova, ma la decisione finale la prenderò durante l'inverno». Quello che ormai è evidente è che la situazione della spalla dovrà essere affrontata in modo diverso rispetto a quanto fatto sin ora. «Speravamo di risolvere il tutto aumentando la massa muscolare - ha detto Rossi - ma il problema non era questo, ovvero il cercine. Quello che mi fa male sempre è il muscolo sovraspinoso e il tendine che si inserisce nell'omero. Io mi sono pizzicato il tendine e me lo sono rovinato. Però spero ancora di migliorare la condizione e di non dovermi operare. Posso correre con gli antidolorifici, ma il giorno dopo mi fa molto male». In caso di operazione si parla di tempi lunghi per la completa riabilitazione. «Ci vorranno di 2 mesi, due mesi e mezzo - avverte Vale - ma se penso che per la gamba si parlava di cinque mesi, forse posso guarire anche prima, anche se il tendine ha tempi più certi rispetto alle ossa. In ogni caso sono sempre giorni dopo l'operazione nei quali non dormi bene, nei quali non si dorme e dopo devi recuperare. Ma il tempo c'è, indipendentemente dalle date dei test, per guarire al 100%».

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