martedì 14 settembre 2010

Tv: "Ballarò era pronto per Mirabello ma l'azienda ci ha detto no"

Da domani su RaiTre in prima serata la nona edizione del talk di
approfondimento. Conduce Giovanni Floris. Il direttore di Rete, Paolo Ruffini:
"Volevamo fare uno speciale il 7 ma l'azienda ha detto che non si poteva
cambiare il palinsesto. E Fini è andato da Mentana". Ospiti della prima puntata
- fra gli altri - Casini, Vendola, Finocchiaro, Lupi, Granata


ROMA - Nessun problema contrattuale o strutturale ma un chiaro "no" dalla
direzione generale della Rai per un'apertura anticipata di Ballarò, che partirà
domani sera alle 21.05 su RaiTre anche se il programma, con Giovanni Floris
alla guida, era pronto ad andare in onda già il 7 settembre scorso, a poche ore
dall'intervento di Gianfranco Fini alla festa tricolore di Mirabello. Torna uno
dei talk show più amati dal pubblico, nona edizione condotta da Giovanni
Floris, e torna con un'ombra di polemica per quel rifiuto, espresso da viale
Mazzini nonostante i temi d'attualità fossero più che sufficienti ad animare il
dibattito televisivo nello studio della terza rete Rai.

"Vista la situazione complicata - spiega Paolo Riffini, direttore di RaiTre,
alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione del talk show - la
Rete aveva chiesto di far partire Ballarò una settimana prima del previsto ma
anche in quel caso l'azienda ha preferito mantenere invariata la programmazione
mandando in onda una replica del circo , e quella sera Fini è stato ospite di
Mentana al telegiornale de La7". L'intervento del presidente della Camera,
continua Ruffini, è stato seguito dall'azienda con la diretta di RaiNews "ma
Ballarò era pronto a fare uno speciale, come ad agosto, e a farlo solo con le
forze interne. Il no non era legato a motivi di produzioni".

Il problema era, pare, legato al palinsesto. "In quel momento i vertici Rai -
precisa Ruffini - hanno risposto che non era possibile variare un palinsesto
che prevedeva altre cose". Peccato però che già ad agosto, con la stessa
motivazione, era stata rifiutata la richiesta della squadra di Floris di
mandare in onda uno speciale sulla crisi Fini-Berlusconi e sulla conseguente
nascita di Futuro e Libertà. "Io mi sarei mandato in onda quel giorno - ha
aggiunto Floris - persino mia moglie mi ha chiesto perché non facevamo uno
speciale. Ma la Rete ha preso una decisione diversa e io me ne sono rimasto in
vacanza".

Ora, però, si parte davvero. E nella prima puntata, dedicata al tema "Esiste
una maggioranza efficiente che possa governare?" e "Esiste un'alternativa
all'opposizione?" c'è un grande assente: Gianfranco Fini. "Abbiamo provato a
invitarlo - spiega Floris - molti ci hanno detto sì e altri invece non ci
saranno". Ospiti in studio Pier Ferdinando Casini, Nichi Vendola, Anna
Finocchiaro, Maurizio Lupi, Fabio Granata, Alessandro Sallusti, Gianni Riotta e
Nando Pagnoncelli. Ci sarà un intervento a sorpresa del premier? "Noi -
risponde Floris - lo abbiamo invitato".

Ballarò va avanti e lo fa con una formula che continua a seguire le regole del
buon giornalismo, i principi del confronto democratico e pluralista senza
dimenticare un tocco di ironia, grazie alla riconferma di Maurizio Crozza che
torna per il terzo anno con le sue copertine satiriche. Un mix apprezzato dal
pubblico che, nella scorsa stagione, ha fatto sì che il programma ottenesse il
15,72% di share e la nomina di talk-show più affidabile della televisione
italiana secondo un sondaggio Demos.

"Il confronto civile è la nostra formula vincente - dice Floris - definire
'pollai' i posti in cui ci si confronta è un errore ontologico. Ballarò è come
la vita quotidiana, dove si può anche litigare ma nel dibattito si trovano
soluzioni ai problemi". Stessa posizione anche per Ruffini che conclude: "Del
resto si litiga anche in Parlamento ma solo qualche dittatore nostrano può
pensare di trasformare i parlamenti in bivacchi. Il confronto è il sale della
democrazia".

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