domenica 15 agosto 2010

Fenomeni: Record di fulmini in Italia Quarantamila in un giorno

Più colpita la Liguria. Strage di mucche ad Asiago

Il fenomeno/Interessate dalle scariche soprattutto le regioni del Nord


ROMA - Temporale significa già tutto, o quasi, il maltempo di questi giorni. Significa tanta acqua ma anche forti raffiche di vento e, soprattutto, tuoni e fulmini. Venerdì 13, antivigilia di Ferragosto, ci s [Esplora il significato del termine: Record di fulmini in Italia Quarantamila in un giorno Più colpita la Liguria. Strage di mucche ad Asiago Il fenomeno/Interessate dalle scariche soprattutto le regioni del Nord Record di fulmini in Italia Quarantamila in un giorno Più colpita la Liguria. Strage di mucche ad Asiago ROMA - Temporale significa già tutto, o quasi, il maltempo di questi giorni. Significa tanta acqua ma anche forti raffiche di vento e, soprattutto, tuoni e fulmini. Venerdì 13, antivigilia di Ferragosto, ci s] ono stati così tanti rovesci a carattere temporalesco sul Centro-Nord che di saette ne sono cadute un numero altissimo, ben 38 mila, secondo quanto riferisce il sito del Sirf, il servizio di rilevamento fulmini del Cesi (Centro elettronico sperimentale italiano). Per quest'anno, è record. Ci siamo di molto avvicinati al record dell'intero decennio, quando nell'estate del 2004 in un solo giorno si contarono 40 mila fulmini.

Le scariche elettriche hanno provocato molti disagi in tutto il Settentrione, e ieri (oltre 22 mila fulmini caduti fino all'ora di cena) a Conco, sull'altopiano di Asiago, 63 mucche sono morte carbonizzate per un fulmine che ha incendiato la stalla nella quale erano rinchiuse. Particolarmente colpita la provincia di Genova e tutta la Liguria. «Ogni anno cadono in Italia circa un milione e duecentomila folgori - spiega il meteorologo Mario Giuliacci -. In maggioranza al Centro e al Nord nel periodo primavera ed estate mentre al Sud ne cadono di meno e comunque più in autunno. Il record di venerdì ha visto colpite soprattutto le Venezie, la Toscana, l'Umbria e le Marche. Anche lo scorso 30 luglio è stata una giornata particolarmente fulminogena, con 30 mila saette cadute al suolo. Due giornate così ravvicinate, il 30 luglio e lo scorso venerdì, con così tanti fulmini sono già un piccolo record. Quest'anno però sono caduti finora 575 mila fulmini, resteremo probabilmente entro il milione e duecentomila di media annuale».

Affascinano ma spaventano moltissimo le folgori, sempre seguite dai tuoni, quell'onda sonora potente e inquietante, quella sorta di esplosione provocata dal fortissimo calore che si sprigiona quando scoppia la scintilla. E c'è da stare molto attenti, specialmente in montagna. «Le zone alpine - conclude Giuliacci - sono tra le aree più fulminogene d'Europa, la Lombardia è la prima regione italiana per quantità di saette cadute ogni anno sul suo territorio, 90 mila, mentre la Sicilia è ultima con 40 mila fulmini all'anno».

L'allerta della Protezione civile in questi giorni di maltempo comprende sempre anche il rischio fulmini. «Il fulmine è un fenomeno legato al temporale - sottolinea Patrizio Emiliani del servizio meteorologico della Protezione civile -. Il temporale è quindi il nostro principale fattore di rischio e di allarme. Perché produce forte vento, con possibili sradicamenti di alberi e scoperchiamento di case, perché i fulmini provocano incendi e purtroppo incidenti anche mortali ma anche per la quantità di acqua che può cadere sul suolo e provocare, a volte basta mezz'ora, l'esondazione di un fiume o ondate di piena molto pericolose».

Secondo uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità, le morti sono diminuite negli ultimi anni, passando dalle 40-45 degli anni Settanta alle 7-10 dei giorni nostri. Che cosa si può fare per abbassare ancora di più il rischio? «Dipende dal luogo in cui ci si trova - risponde Emiliani -. In casa meglio spegnere il televisore, staccare la spina e l'antenna, in auto chiudere finestrini e porte. In montagna informarsi sempre delle condizioni meteorologiche prima di fare gite o escursioni, se si è sorpresi da un temporale scendere di quota o trovare un rifugio chiuso, non sotto gli alberi. Se si sta in un luogo all'aperto mettersi accucciati. Al mare non rimanere in acqua durante il temporale».

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