domenica 3 ottobre 2010

La Lazio vola in vetta in attesa di Inter-Juve

L'aquila ha spiccato il volo. Alla Lazio basta una rete di Mauri per superare il Brescia e balzare da sola in vetta alla classifica, in attesa della super-sfida di questa sera tra Inter e Juventus. Il Napoli supera la Roma per 2-0 e raggiunge il Milan (vittorioso contro il Parma per 1 a 0 nell'anticipo del sabato) al secondo posto. Sprofondano invece i giallorossi, adesso penultimi in classifica assieme agli emiliani e alla Fiorentina: i viola vanno infatti ko in casa contro il Palermo (i siciliani si impongono per 2-1), mettendo nei guai il tecnico Mihajlovic. Il Genoa guadagna posizioni grazie al successo in extremis contro il Bari (2-1), così come il Lecce che supera il Catania (1-0). Pareggi tra Bologna-Sampdoria (1-1) e Chievo-Cagliari (0-0). Nell'altro anticipo l'Udinese aveva centrato il primo successo in questa stagione: 1-0 contro il Cesena. E adesso tutti i riflettori sono puntati su San Siro, per il Derby d'Italia: l'Inter ha l'opportunità di tornare in testa, in caso di vittoria. Ma la Juve, dopo le ultime incoraggianti prestazioni, vuole superare l'esame di maturità contro gli eterni rivali.

LAZIO IN QUOTA - È un gol pesantissimo di Mauri arrivato allo scadere della prima frazione a lanciare prepotentemente in orbita la Lazio, che punta al ruolo di grande outsider di questa stagione. Le rondinelle, che piacciono per dedizione e movimenti, vengono superate da una squadra che, al momento, può sognare: tredici punti in sei giornate sono un bottino che supera forse anche le aspettative della tifoseria. Il momento decisivo del match arriva al 45', quando il solito Hernanes trova il corridoio giusto per Mauri, che con un sinistro a incrociare infila Sereni. Il Brescia resta nella partita fino alla mezz'ora della ripresa, quando Diamanti rimedia il secondo giallo per un fallo a centrocampo e lascia i suoi in 10 uomini. La Lazio fa festa e si accomoda in poltrona.

FESTA PARTENOPEA - Bene anche il Napoli, che affonda (almeno per il momento) le ambizioni della Roma. La formazione di Ranieri (nonostante una buona gara) resta ferma a 5 punti, al penultimo posto. Le reti arrivano tutte nella ripresa: al 27' scatto di Dossena sulla sinistra, cross al centro, velo di Cavani e destro vincente dell'accorrente Hamsik. La Roma prova a reagire, ma al 38' il Napoli piazza il colpo del ko: cross di Campagnaro dalla destra e deviazione sfortunata di Juan. Due a zero e partita in mano alla squadra di Mazzarri, per l'entusiasmo dei 50 mila del «San Paolo», mentre per la Roma arriva la terza sconfitta in sei gare.

INCUBO VIOLA - Scivolone casalingo della Fiorentina, superata dal Palermo per 2-1. Rosanero in vantaggio al 20' con un gran tiro dalla distanza di Ilicic, raddoppio al 37 'di Pastore. I viola accorciano al 58' con Gilardino, poi Liajic si fa parare da Sirigu il rigore del possibile pareggio. Al 74' Fiorentina ridotta in dieci uomini per l'espulsione di Montolivo. La squadra di Mihajilovic ci prova, ma il numero uno rosanero (e i pali) si oppongono in più di un'occasione.

LE ALTRE- A Marassi, il Genoa beffa il Bari 2-1 grazie al gol al 95' di Luca Toni. Al 36' la squadra di Gasperini trova l'1-0 con Palacio fra le proteste dei pugliesi per un tocco di mano proprio di Toni. In avvio di ripresa fallo giudicato da rigore di Moretti su Castillo, espulsione del difensore e gol del pareggio di Barreto dagli 11 metri. A fil di sirena Toni castiga Gillet e beffa il Bari: schema su punizione e incornata vincente del bomber rossoblu. La Samp, alle prese con un possibile caso-Cassano, non va oltre il pari a Bologna. Fantantonio sfiora il gol al 43', ma dopo aver superato anche Viviano si vede respingere la conclusione a botta sicura. Poco dopo, però, Portanova devia nella propria porta di testa un cross dalla fascia. Al 65' Britos firma il definitivo 1-1 del Bologna con un destro sotto misura sugli sviluppi di una punizione. Al 69' Di Carlo sostituisce Cassano e il barese, visibilmente contrariato, va direttamente negli spogliatoi. Pareggio senza reti, infine, fra il Chievo e il Cagliari.

COME REAL-BARCELLONA – Il clima nei giorni scorsi s'era surriscaldato. Inter-Juventus, del resto, è sempre stata una partita speciale. Dopo Calciopoli è diventata anche avvelenata. Per fortuna i due nuovi tecnici non hanno alle spalle le annate recenti sulle panchine di Juve e Inter e riescono a parlare d'altro. Comincia Benitez, che lancia un suggestivo paragone con altre supersfide: «In Inghilterra Liverpool-Manchester United e in Spagna Real Madrid-Barcellona. Si affronteranno due squadre forti e divise da una grande rivalità». Ecco dunque una chiave diversa: squadre di rango in un confronto che fa la storia, sempre. Peccato che la Juve di questi tempi non sia però all'altezza dell'Inter, come rosa e qualità dei giocatori. «La Juventus ha cambiato tanto. Ma è forte e ha fame. Però noi possiamo vincere contro qualsiasi squadra. In ogni caso la differenza per lo scudetto non la farà una partita come questa». L'Inter recupera Lucio e Milito (che forse partirà dall'inizio), ma non Samuel e nemmeno Pandev. In ogni caso, l'Eto'o di questi tempi dovrebbe essere una garanzia assoluta. Dovrebbe, perché dall'altra parte Delneri non vuol certo partire battuto. Anzi: «Non firmo per il pari – dice il tecnico bianconero-. Abbiamo giocatori abituati a match come questi. Non soffriranno questo tipo di ambiente. Ovvio però che questa è una particolare. Calciopoli? Con l'Inter c'è un antagonismo di vecchia data, ma del processo non ci deve interessare molto, pensiamo soltanto al campo». Amauri è stato convocato, dopo i dubbi della vigilia. Al via dovrebbero giocare Del Piero e Iaquinta con il supporto di Krasic.

PIRLO DECIDE – Una volta tanto non è l'ultimo arrivato Ibrahimovic a marcare il successo del Milan, ma uno dei "vecchi" della squdra rossonera. Un gran tiro da oltre trenta metri di Pirlo, al 25' del primo tempo, decide il match con il Parma. I rossoneri, con Ronaldinho e Robinho accanto a Ibra, non mostrano grandi passi avanti nel gioco, ma nell'equilibrio di squadra sì. Merito anche di un ritrovato Gattuso. In ogni caso nel primo tempo i rossoneri con Ibrahimovic e Antonini hanno almeno tre occasioni da gol, sventate da Mirante. Il Parma, invece fa poco, anche se protesta per un rigore su Crespo (e un secondo p'enalty lo reclamerà nella ripresa. Si sveglia nel secondo tempo, ma è sempre il Milan a fare la partita: gli emiliani diventano pericolosi in contropiede ma senza trovare il pari.

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