venerdì 8 ottobre 2010

Nazionale: Borriello e Mauri, l'Italia di Prandelli si affida ai vecchi ragazzi

I giocatori di Roma e Lazio le chiavi
di Irlanda del Nord-Italia di stasera

MILANO - Doveva essere la nazionale di Cassano e Balotelli. Ma uno (Fantantonio) non è al massimo della forma e l'altro (SuperMario) è fermo fino almeno a fine mese per un'operazione al menisco È anche così che ottimi giocatori - forse mai capiti fino in fondo dai loro allenatori - come Marco Borriello non solo tornano di moda, ma finiscono per diventare indispensabili in partite come quella che stasera l'Italia di Cesare Prandelli giocherà a Belfast contro l'Irlanda del Nord.

IN CRESCITA - L'attaccante passato quest'estate (in extremis) dal Milan alla Roma sta bene,

nonostante il pessimo inizio di stagione dei giallorossi: è già andato in gol sia in campionato (2 volte) che in Champions (lo strepitoso tiro al volo contro il Cluj), ha già fatto dimenticare a chiunque che teoricamente in rosa ci sarebbe anche un certo Adriano - e in nazionale Amauri. Certo, entrambi sono infortunati, ma le gerarchie sembrano sempre meno definite.

IL RITORNO - Ma siccome in questo momento il calcio romano è tenuto in alto (molto, in alto) dalla Lazio, ecco ricomparire nel cuore del centrocampo italiano Stefano Mauri, 30 anni, vecchia grande promessa del calcio italiano mai mantenuta fino in fondo. Ora che ai biancocelesti va bene tutto, Mauri è tornato a indossare la maglia azzurra con cui aveva debuttato, da giocatore dell'Udinese, nel novembre 2004, durante la prima gestione Lippi. Quando è in forma, Mauri (1,84 m per 79 kg) è uno di quei centrocampisti che unisce forza fisica a corsa e a piedi niente male. L'ideale non solo per gare come queste, contro avversari classicamente forti dal punto di vista fisico, ma più in generale per forzare la partita quando è necessario. La novità dell'Italia potrebbe ripartire da qui. Poi, certo, se Cassano inventa qualcosa, male non fa.

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