giovedì 24 febbraio 2011

Puglia, arrestato il capo scorta di Vendola e il senatore Tedesco

Lo scandalo sanità in Puglia si abbatte anche sul governatore Vendola. Sono sei le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta sul malaffare della sanità pugliese. Nell'indagine è coinvolto l'ex assessore alla Sanità (e attuale senatore del Partito democratico) Alberto Tedesco per cui è stata chiesta l'autorizzazione all'arresto alla giunta per le autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama.

Tra le altre persone finite in carcere e ai domiciliari anche un componente della scorta del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, e imprenditori ed ex dirigenti delle Asl pugliesi. Al centro dell'indagine il malaffare degli appalti sulla sanità. Le accuse sono, a vario titolo di concussione, corruzione, abuso e frode. L'inchiesta riguarderebbe le nomine di alcuni dirigenti delle Asl. I pm titolari dell'inchiesta sono Desireè Digeronimo, Francesco Bretone e Marcello Quercia: il gip che ha firmato l'ordinanza ha rigettato comunque numerose richieste di arresto della Procura.

GLI ARRESTI - Oltre all'arresto in carcere per Mario Malcangi, di 52 anni di Corato, capo, all'epoca dei fatti, della segreteria politica di Alberto Tedesco, sono stati disposti gli arresti domiciliari per Paolo Albanese, di 51 anni, di Terlizzi (Bari), componente della scorta del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Arresti domiciliari, inoltre, per Guido Scodizzi, di 68 anni, di Lecce, direttore generale della Asl salentina. Gli arresti domiciliari sono stati decisi inoltre anche per gli imprenditori di Bisceglie Digo Rana, di 52 anni e Giovanni Garofoli, di 66 anni.

Misure interdittive, inoltre, sono state disposte per Alessandro Calasso, di 63 anni, di Bari, direttore sanitario della Asl barese e Antonio Acquaviva di 55 anni, medico oculista, la cui nomina al'ospedale di Terlizzi, secondo l'accusa, sarebbe stata favorita da Alberto Tedesco. Gli arrestati e Alberto Tedesco la cui richiesta di arresto dovrà essere esaminata ora dalla giunta alle autorizzazioni a procedere del Senato, sono indagati a vario titolo per concussione, corruzione e frode in pubbliche forniture.

L'INCHIESTA SULLO SCANDALO SANITA' - L'inchiesta sulla gestione degli appalti nella Sanità pugliese comincia nel 2008 e incrocia anche quella sulle escort di Gianpaolo Tarantini e le protesi fornite dalla sua società, racchiuse in una parte dei dieci filoni d'indagine che hanno portato anche alle dimissioni del vicepresidente del consiglio regionale Sandro Frisullo. Il procuratore di Bari Antonio Laudati descriveva quell'incrocio di affari e politica come un "tipo di criminalità complessa, organizzata". Si riferiva al sistema d'affari tra appalti, nomine e finanziamenti ai partiti che vede coinvolti politici e imprenditori di caratura nazionale.

tedesco
Il senatore Alberto Tedesco (Pd)

VENDOLA NELLE INTERCETTAZIONI - Agli atti ci sono intercettazioni telefoniche incrociate e delibere, conversazioni ambientali e architetture di società finanziarie. L'indagine più importante in questo senso è quella condotta dal sostituto procuratore della Dda, Desirèe Digeronimo. Anni di indagini, di microspie nelle stanze della politica pugliese a partire da quella dell'allora assessore regionale alla Sanità, Tedesco. Anche il presidente Vendola fu chiamato a dare spiegazioni, in qualità di persona informata sui fatti, sul tenore di alcune intercettazioni telefoniche con il suo assessore. Per lui fu chiesta l'archiviazione.

Gli ultimi arresti risalgono al luglio scorso. Ai domiciliarti finirono i re della gestione dei rifiuti, Francesco Petronella e Michele Columella, titolare e legale rappresentante della Vi.ri. srl (gruppo Tradeco), società di smaltimento dei rifuti ospedalieri che tramite le intercessioni dei dirigenti della Asl di Bari nel 2009 riuscì ad aggiudicarsi un appalto da 5 milioni per la gestione dei rifiuti ospedalieri della Asl barese.

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