venerdì 1 ottobre 2010

Juventus Agnelli apre Inter-Juve "Noi all'attacco sempre"

Il presidente del club bianconero scrive una lettera ai tifosi sul sito della società: "Azionisti e management impegnati a tutelare i colori in ogni sede, la squadra a vincere in campo"

Agnelli apre Inter-Juve "Noi all'attacco sempre"


TORINO - Ancora 48 ore e la partita infinita tra carissimi nemici bianconeri e nerazzurri si trasferirà sul campo. Per adesso, il confronto è verbale. Come tante altre volte. Stamani sul sito ufficiale della Juventus il presidente Andrea Agnelli è intervenuto con una lettera ai tifosi zebrati. E' un appello a non alzare i toni, a contenere le polemiche ormai ancestrali. Ma allo stesso tempo è una risposta non troppo velata al presidente dell'Inter Moratti e all'ad Paolillo che nei giorni scorsi, stizziti dalla richiesta di revoca del tricolore del 2006 assegnato a tavolino ai nerazzurri, avevano invitato la Juventus a restituire altri scudetti presunti irregolari, accendendo animi e alimentando il fuoco della contesa.
Scrive Andrea Agnelli: "Cari tifosi,? questa prima parte di stagione agonistica è stata spesso accompagnata da polemiche, da opinioni e in taluni casi da attacchi veri e propri alla Juventus e alla sua storia. Tra poche ore si aprirà il palcoscenico su una partita che da sempre racchiude gran parte della storia del calcio. Una storia per noi juventini fatta di passione e molto spesso di vittorie, tutte meritate sul campo. Le chiacchiere (termine piuttosto indicativo, esplicito, per capire il peso specifico che hanno in corso Galileo Ferraris gli attacchi lanciati da via Durini; ndr) degli ultimi mesi hanno contribuito ad alzare i toni, mescolando spesso i ruoli. È venuto ora il momento di occuparsi del presente. Un tempo in cui gli azionisti e il management sono da una parte impegnati
a tutelare e difendere i colori bianconeri in ogni sede, con i giusti strumenti e nel modo più corretto e trasparente (e dunque non, come sostiene il numero uno nerazzurro Moratti, attuando una sorta di "linea comune" tra la stanza dei bottoni bianconera e quella della Figc; ndr), e dall'altra si concentrano quotidianamente per mettere in condizione i calciatori di offrire una prestazione all'altezza dei colori bianconeri". Nessun riferimento esplicito. Ma non bisogna saper leggere tra le righe per capire che il destinatario delle parole presidenziali non è soltanto il tifoso bianconero ma anche il club del Biscione.
"Un tempo - prosegue Andrea Agnelli - nel quale i tifosi, con senso di responsabilità perfino superiore a quello di alcuni dirigenti, sostengono la propria squadra anche nei momenti di difficoltà, senza cadere in inutili esagerazioni e violenze che macchierebbero l'impegno congiunto di tutti coloro che hanno a cuore la Juventus: calciatori, tecnici, dirigenti, dipendenti e milioni di sostenitori.? Un tempo che dura da 113 anni e continuerà anche dopo questi novanta minuti nei quali tutti dovremo essere tifosi leali per poi tornare al nostro lavoro: la Juventus continuerà a farlo nelle sedi competenti perché le ragioni di tutti siano ascoltate e valutate con pari dignità".
Sono passati poco più di quattro mesi dal giorno della nomina a presidente di Andrea Agnelli (20 maggio 2010), quando il rampollo di casa Fiat aveva rivelato di aver ricevuto un messaggio di congratulazioni perfino da Moratti: "Siamo amici di famiglia, siamo cresciuti insieme". A fine agosto, le prime schermaglie, con toni sempre più alti e acidi: "E' meglio avere una squadra multietnica piuttosto che comprare le partite", la botta del numero uno nerazzurro, "l'Inter non ha mai saputo perdere e non ha ancora imparato a vincere", la risposta del suo omologo bianconero. Viva la serenità, benvenuto al derby d'Italia. Che in qualche modo è sempre dietro l'angolo. (01 ottobre 2010)

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